LA VISITA
Di Maio al compleanno della Poretti
Il vicepresidente della Camera nello stabilimento d’Induno Olona, promette: «Fisco benevolo con chi rispetta l’ambiente»
Due passi nella storia che ha il sapore intenso del presente e quello effervescente del futuro.
Così Luigi Di Maio, la mattina di oggi, lunedì 18 dicembre, s’è concesso una camminata, con due accompagnatori - fra gli altri - d’eccezione: Alberto Frausin, amministratore delegato di Carlsberg, nonché presidente di GS1 Italy, e dal mastro birraio Flavio Boer.
NON SOLO BIRRA
Il vicepresidente della Camera, che era in collegamento con gli studi di La7, durante il programma mattutino “L’aria che tira”, ha avuto modo di saggiare l’unicità del sito industriale Liberty alle porte della Valganna ma anche di anticipare eventuali linee di governo sulla fiscalità delle aziende virtuose in tema ambientale.
E Poretti è una di queste, essendo all’avanguardia internazionale anche per il nuovo sistema di pastorizzazione che consente un risparmio idrico e d’energia elettrica tale da consentire all’azienda indunese di abbattere la media che vuole che per un litro di birra finale occorrano quattro litri d’acqua.
«Un sistema virtuoso - ha spiegato a Di Maio l’ad Frausin - che si sposa anche con un’altra importante innovazione che è l’abbandono delle farine fossili nella fase del filtraggio».
Lo smaltimento di queste farine, che sono rifiuti speciali, oltre a essere dispendioso rappresenta una soluzione non ecocompatibile come quella adottata nella fabbrica varesina».
MENO TASSE PIù AMBIENTE
A questo proposito, Di Maio ha snocciolato cifre inquietanti.
«In Italia l’adeguamento complessivo della rete idrica costa circa otto miliardi di euro a fronte di una dispersione idrica che rasenta il 60%. Premiare, attraverso una graduazione fiscale, le aziende che dimostrano una maggiore sensibilità ambientale è una nostra linea guida di politica economica».
Una linea che Frausin da un anno sostiene anche da presidente della GS1 Italy, associazione che riunisce oltre trentacinquemila imprese di beni di consumo che «condividono soluzioni e servizi per migliorare la visibilità dei prodotti, gli scambi di informazioni tra le imprese, i processi aziendali, la filiera del largo consumo e i rapporti con i consumatori».
«Nel 2030, l’obiettivo di Poretti - ha confermato Frausin - è quello di dimezzare il rapporto litro di birra prodotto e della meravigliosa acqua delle nostre fonti, consumata nella varie fasi di produzione».
Per una giornata di festa, qual è stata quella di oggi, nella storica fabbrica che il vedanese Angelo Poretti costruì nel 1877, s’è festeggiato. E per i dipendenti - che oscillano tra settanta e novanta a seconda dei periodi produttivi - c’è stata l’occasione di vedere da vicino il candidato premier del M5S. Il quale, rispondendo a una domanda dallo studio di La7, ha trovato il modo di piazzare una stoccata all’eurosistema.
TRA EURO E LUPPOLI
«Che cosa voterei all’eventuale referendum sull’abolizione della moneta unica? Voterei per l’abolizione, ovvio».
Un’affermazione che ha scatenato una ridda di repliche, la prima delle quali firmata Matteo Renzi («follia»), segretario nazionale del Pd, che però s’era persa il ragionamento di Di Maio.
«Se si arriva al referendum - aveva spiegato il vicepresidente della Camera - significa che le politiche attuate dall’Europa sono diventate insopportabili e dunque è fallito lo stesso progetto europeista, in cui però continuo a credere, lavorando perché si evitino risposte scontate a eventuali referendum».
Potere del luppolo che alla Poretti, da 140 anni, continua a essere il protagonista assoluto, nelle sue oltre 350 varietà (molte delle quali esposte nella bacheca, all’interno della sala di cottura della Poretti), d’una bevanda che rende tutto più frizzante.
Polemica politica inclusa.
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