MOSTRA A LUGANO
Dinamico «metodo Rodchenko»
Il nostro primo futurismo influenzò l’avanguardia russa d’inizio ‘900, che tuttavia virò presto verso un orientamento più utilitaristico etichettato Costruttivismo, caratterizzato da un forte impegno politico per un’arte al servizio della società (la rivoluzione del 1917 insegna). Tra i protagonisti del movimento emerge la figura di Aleksandr Rodchenko (San Pietroburgo 1891 - Mosca 1956) che, nel 1920 con la moglie Varvara Stepanova, firma il manifesto del gruppo «produttivista» approdando nel 1921 a una pittura basata su composizioni astratte estreme e a «Costruzioni spaziali», sculture aeree realizzate con sagome geometriche. Sarà tuttavia l’arte applicata e la fotografia a rendere unico il suo lavoro, a cominciare dalle sperimentazioni degli anni Venti.
Il Masi, Museo d’arte della Svizzera italiana, rende omaggio a questa figura leggendaria con una mostra curata da Olga Sviblova, direttrice del Multimedia Art Museum di Mosca, radunando oltre trecento opere tra stampe offset, collage, fotografie, fotomontaggi e costruzioni spaziali (catalogo Skirà), da cui emerge la multidisciplinarietà dell’opera di Rodchenko, documentata da collaborazioni con intellettuali come il poeta Vladimir Majakovskij e dalle illustrazioni per libri, riviste, manifesti pubblicitari.
Mentre i fotomontaggi e i manifesti, sulla scia dei collage cubo futuristi, combinano testo e immagine fotografica, semplicità geometrica ed espressionismo del cinema d’avanguardia, nella fotografia il «metodo Rodchenko» si caratterizza per la composizione diagonale, dinamica, con scorci e punti di ripresa insoliti, e la messa a fuoco di dettagli della realtà industriale, dalla produzione in serie alle nuove forme create dalla tecnologia. Sono i cicli dedicati alla città di Mosca del primo ventennio, all’architettura, alle attività ginniche e parate sportive, ai prodotti dell’industria e al lavoro.
E quando sul finire degli anni Venti verrà definitivamente soffocata dallo stalinismo l’idea di un’arte libera al servizio del popolo, Rodchenko si limiterà a realizzare reportage per i giornali statali e, dal 1935, farà ritorno alla pittura figurativa e a quella astratta.
Aleksandr Rodchenko - Al Masi-Lac di Lugano, piazza Luini 6, sino all’8 maggio martedì mercoledì e domenica ore 10.30-18, giovedì venerdì e sabato 10.30-20, 15/10 euro, gratis fino a 16 anni, gratuito per le collezioni permanenti.
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