IN MANETTE
«Don Mazzi, voglio donare». Ma è un truffatore
Varesino arrestato dai carabinieri: aveva promesso mezzo milione di sterline alla Fondazione Exodus
Ex capitano della Nato, ora agente dei servizi segreti. Nella sua vita avventurosa aveva fatto un po’ di tutto, e appena rientrato da Londra a 60 anni aveva deciso che era arrivato il momento di dare a chi aveva più bisogno. Per questo venerdì scorso, 7 aprile, aveva telefonato alla sede della Fondazione Exodus di don Antonio Mazzi in viale Marotta a Milano, e aveva chiesto di parlare con un dirigente: «Voglio fare una donazione importante - ha detto -: mezzo milione di sterline inglesi che ho depositato su un conto in Nigeria gestito da un avvocato inglese per conto di banche americane. Solo che dovremmo vederci subito a casa mia, perché io al momento non ho disponibilità di contanti e per avviare la pratica mi servirebbero 1.500 euro». Ha osato, e gli è andata male. Nella mattinata del 12 aprile, un uomo di 60 anni è stato arrestato nel suo appartamento di Varese dove stava scontando gli arresti domiciliari in seguito a una condanna per un’estorsione che aveva consumato a Brunico: nel costruire il suo castello di bugie non aveva tenuto conto che Exodus è una fondazione che gestisce anche soldi pubblici, quindi la sua truffa è stata una truffa allo Stato. Aggravante che appunto gli è costata l’arresto.
Sì, perché che quella strampalata proposta del capitano - agente segreto fosse una truffa, i dirigenti di Exodus si erano accorti subito. Già venerdì scorso si erano presentati alla compagnia carabinieri Monforte per presentare denuncia, ai militari era bastato fare due verifiche. Altro che capitano della Nato: il vero curriculum del sessantenne era già nella banca dati dell’Arma, nella quale era stato registrato come truffatore professionista. Con in più l’esperienza dell’estorsione, che appunto gli era costata l’arresto.
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