SICUREZZA
«Dopo il commissariato, ora i carabinieri»
Il sindaco Antonelli brinda alla svolta di via Foscolo e poi rilancia. Contatti fitti col curatore fallimentare della caserma di via Bellini, pronta da anni ma mai utilizzata a causa di vari intoppi
Guarda già oltre Emanuele Antonelli. Il sindaco certo brinda all’apertura del nuovo Commissariato in via Ugo Foscolo, finalmente occupato dai poliziotti dopo una stremante attesa che ha portato lui e i suoi assessori ad effettuare una simbolica occupazione dello stabile, per sollecitare chi di dovere a sciogliere i nodi burocratici.
Ma appunto, incassato il risultato, in questo momento Antonelli sta preparando un clamoroso colpo: «Fatta la prima parte - annuncia - ora tocca ai carabinieri». Già, egli si prepara a tentare di superare ciò che da dieci anni sembra un ostacolo impossibile per tutti, forse ormai inaffrontabile. «Sto cercando di trovare un’intesa che, rispettando le norme, consenta di trasferire anche i militari in un nuovo fabbricato».
In realtà lo stabile di cui parla esiste già, si trova in via Bellini, venne edificato quasi dieci anni fa proprio con lo scopo di farci la casa dell’Arma ma - seppur completato - non è mai stato aperto. Colpa di un lungo e ingarbugliatissimo contenzioso che ha messo in mezzo i privati costruttori, i ministeri, la prefettura e anche il Comune che concesse l’area. Un pasticcio che non è mai stato sciolto nonostante i tentativi, le polemiche, le incursioni di Striscia La Notizia.
Un paio di anni fa, inoltre, la ditta che portò avanti i lavori è pure fallita, al punto che la pratica è in mano a un curatore. Il quale è chiamato a gestire, nell’interesse dei creditori della società fallita, quello che l’ex sindaco Gigi Farioli definì «uno stabile costruito credendo che sarebbe stata una caserma ma che di fatto ufficialmente non lo è».
Non lo è perché proprio al momento dell’edificazione il Ministero dell’Interno spiegò che nessuna stazione dei carabinieri, da nessuna parte, si sarebbe mai trasferita in un nuovo edificio che costasse in affitto più del precedente. Cosa ovviamente impossibile considerando che in questo caso si tratta di un’opera pagata più di 8 milioni di euro e che, stando alle regole, potrebbe essere data in locazione all’Arma solo in cambio di un corrispettivo annuo inferiore ai 15mila euro versati oggi per stare in piazza 25 Aprile, struttura ormai fatiscente e inadeguata sia per il pubblico che per gli operatori.
«Ma io sto parlando con il curatore fallimentare - spiega Antonelli - e, anche se la situazione è ingarbugliata, credo che non sia impossibile trovare una via d’uscita che ci permetta di non sprecare l’investimento, di migliorare le strutture a disposizione di chi lavora per la nostra sicurezza e di non creare nessun danno erariale». Il tutto, va precisato, «senza perdere tutto il tempo che ci vorrebbe per passare dalle vie giudiziarie, che io sono certo darebbero vantaggio al Comune, ma chissà fra quanti anni e dopo quanti ricorsi».
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