Migranti
Dopo Msn lascia anche Sea-Eye: Mediterraneo ora insicuro per ong
Il fondatore-presidente Buschheur: "lasciamo un vuoto mortale, Italia e Ue facciano di tutto per salvare vita persone"
Roma, 13 ago. (askanews) - Ventiquattro ore dopo Medici Senza
Frontiere una seconda ong internazionale sospende le sue
operazioni di soccorso ai migranti nel Meditteraneo. Una "dovuta
alla mutata situazione di sicurezza nel Mediterraneo occidentale
dopo l'annuncio del governo libico di un'espansione indefinita e
unilaterale delle sue acque territoriali, combinata con
un'esplicita minaccia alle ong private", ha motivato sui social
la decisione il presidente della ong Michael Buschheuer.
"Continuare il nostro lavoro di salvataggio non é più possibile
in queste circostanze, e non possiamo più garantire la sicurezza
dei nostri equipaggi. Oggi abbiamo deciso con gran cuore - ha
annunciato il presdente di Sea Eye via Twitter e Fascebook- di
sospendere temporaneamente le nostre missioni di salvataggio nel
Mediterraneo. Ho informato i nostri equipaggi e i capitani di
questa decisione. Il motivo è la mutata situazione di sicurezza
nel mediterraneo occidentale, dopo che il governo libico ha
annunciato una proroga a tempo indeterminato e unilaterale delle
acque territoriali, in relazione ad una minaccia esplicita contro
le ong private. In queste circostanze, non è possibile proseguire
il nostro lavoro di salvataggio. Sarebbe irresponsabile nei
confronti dei nostri equipaggi".
"Nel corso degli ultimi giorni - ha proseguito- altre
organizzazioni di salvataggio del mare - compresi 'Medici senza
frontiere' hanno annunciato il ritiro temporaneo dalla zona di
ricerca e salvataggio al largo della costa libico. Nei prossimi
giorni e nelle prossime settimane analizzeremo attentamente il
cambiamento della situazione di sicurezza al largo della costa
libico e discuteremo la nostra azione futura. In primo luogo
Sea-Eye analizzerà attentamente il cambiamento della situazione
di sicurezza al largo della Libia e valuterà come agire in futuro.
"Lasciamo - ha sottolineato Buschheuer - un vuoto mortale nel
Mediterraneo. Faccio appello al governo Italiano e alle forze
dell'operazione Sophia dell'Unione Europea affinché facciano
finalmente tutto il possibile per porre fine alla morte di coloro
che scappano. Centinaia di migliaia di persone sono arrivate
nell'inferno libico durante la loro fuga e sono esposte alla
mercé di banditi, trafficanti e milizie dei vari governi. I
rifugiati perdono ora la loro ultima possibilità di fuggire dalla
Libia". Infine, il fondatore di Sea-Eye ha espresso l'auspoicio
che l'annuncio della Cancelliera Merkel di aiutare le
organizzazioni per i rifugiati delle nazioni unite a intervenire
nella crisi umanitaria in Libia "non rimanga solo una vana
promessa".
Dall'inizio delle sue operazioni nell'aprile 2016, Sea-Eye ha
salvato circa 12.000 persone. E "centinaia di volontari hanno
lavorato volontariamente e senza essere pagati a bordo delle due
navi Sea-Eye e Seefuchs", sottolinea la stessa ong.
Michael Buschheuer
Tor
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