LA POLEMICA
Doposcuola salato? I “vicini” si ribellano
Casciago e Azzate sorpresi dall’ipotesi varesina: «Ingiusto farci pagare il conto»
«Ci sono rimasto male. Si parla tanto di aree omogenee, di collaborazione fra enti e poi succede questo».
Andrea Zanotti, sindaco di Casciago commenta in questo modo la batosta sul doposcuola per i non residenti nel Comune di Varese, che saranno inseriti in automatico nella fascia Isee più alta.
Non piace proprio nemmeno l’idea alternativa che l’amministrazione varesina ha espresso: e cioè la volontà di trovare accordi con gli altri Comuni, chiedendo una compartecipazione, oppure, qualora i genitori lavorino in grosse aziende, andando a chiedere collaborazione proprio lì.
«Ipotesi assurde», ha rimarcato una mamma. Un commento, seppure con toni più pacati che non si allontana troppo da quello di Zanotti, esponente del Partito democratico. Lo stesso del sindaco varesino Davide Galimberti.
«Anche noi ospitiamo alunni di Varese nelle nostre scuole - aggiunge il sindaco di Casciago - e proprio quando sono diventato sindaco ho tolto le tariffe differenziate perché non le trovo giuste. In più attraverso i numeri raggiunti con gli utenti di Varese, riesco a dare ulteriori servizi. Posso capire cosa muove la giunta Galimberti ma una città capoluogo ha margini di manovra diversi di un piccolo Comune».
Tradotto: Palazzo Estense i soldi li potrebbe trovare altrove e non nelle tasche di cittadini e amministrazioni vicine.
«Altro esempio - conclude il primo cittadino - è il parcheggio della nostra stazione che viene utilizzato da decine di cittadini di Varese e i miei abitanti chiedono, come residenti, di essere maggiormente tutelati e di applicare tariffe diverse. Allora?».
Più accomodante il commento del sindaco di Azzate, anch’egli vicino al centrosinistra e candidato alle ultime elezioni provinciali con Civici e democratici, vale a dire la compagine targata Pd.
«Ufficialmente non so ancora nulla - afferma Gianmario Bernasconi -. Ho soltanto sentito che è previsto un innalzamento delle rette, ma a noi il Comune di Varese non ha ancora comunicato niente e men che meno ci ha chiesto una compartecipazione. Aspettiamo di capire cosa sta succedendo. Ad ogni modo Azzate eroga già servizi doposcuola alla primaria che sono accessibili a tutti. In questo momento il servizio funziona fino alle ore 17.30 e ci sono posti liberi. Se ci fossero esigenze in tal senso, siamo pronti a riceverle anche perché la nostra scuola, stando ai riscontri, piace.
Da noi vengono anche bambini di Brunello, col cui municipio c’è una convenzione per partecipare alle spese gestionali. Tutti i bambini, però, pagano la stessa cifra».
Il sindaco di Varese e l’assessore ai Servizi scolastici Rossella Dimaggio hanno sottolineato lo sforzo dell’amministrazione per offrire una fascia oraria più ampia, ossia dalle 7.30 fino alle 18.30, con un servizio doposcuola che di fatto copre il pomeriggio, abolendo il doposcuola breve fino alle 15 ma introducendo un’uscita alle 14.15, ossia subito dopo il pranzo in mensa.
Ma la protesta delle famiglie sta crescendo e ora, sull’onda delle rette differenziate per non residenti, valica i confini del capoluogo.
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