LA TRAGEDIA NAZIONALE
«E adesso, Signore, che si fa?»
Il vescovo apre così l’omelia ai funerali delle vittime del terremoto. Renzi: «Ditemi se volete restare o andarvene». La Procura di Ascoli indaga sui crolli di Arquata
I vertici dello Stato, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il premier Matteo Renzi e numerosi rappresentanti delle istituzioni, sabato 27 agosto, hanno assistito ad Ascoli Piceno alle esequie per le vittime del sisma ad Arquata del Tronto. Nell’omelia il vescovo, Giovanni D’Ercole, ha detto: «E adesso, Signore, che si fa?».
Prima di arrivare ai funerali Mattarella ha visitato Amatrice e Accumoli incontrando i sindaci e le popolazioni colpite, ringraziando i soccorritori. Ai terremotati ha assicurato: «Non vi lasceremo soli». Mattarella ha visitato i feriti, regalando una bambola alla piccola Giorgia, la bimba estratta viva dalle macerie dopo tredici ore, la cui sorellina è invece morta. Il feretro è stato portato a spalla dai vigili del fuoco.
RENZI AGLI SFOLLATI: DITEMI COSA È MEGLIO
«Ditemi cosa è meglio per voi: non possiamo decidere tutto noi da Roma»: così il premier Matteo Renzi al termine dei funerali delle vittime ad Ascoli Piceno. «Dovete essere voi a dirci se volete rimanere nei vostri territori, cosa è importante per voi».
A Pescara del Tronto, Renzi ha aggiunto: «Penso sarà impossibile ricostruire, ci sono stato, è tutto distrutto». Ma su Arquata invece «possiamo lavorare».
Dopo i funerali ad Ascoli, Renzi, a una parente di alcune vittime ha detto: «Io vi aiuterò».
«Ci penserò io a stimolarlo a ricordarsi», ha assicurato a un’altra famiglia la moglie Agnese, apparsa particolarmente commossa. Durante la cerimonia Renzi le ha anche passato una mano sulla spalla per confortarla. Al termine i due si sono trattenuti a lungo coi parenti delle vittime.
ACCUMOLI CON LA STATUA DELLA MADONNA
Una messa per i morti causati dal terremoto ad Accumoli si è svolta nel campo sfollati del paese Reatino vicino ad Amatrice. I vigili del fuoco hanno portato la statua in legno della Madonna Addolorata, patrona del Paese che viene dalla chiesa omonima, danneggiata dal sisma, il cui parroco è stato estratto vivo dopo cinque ore dalla macerie, ha raccontato una donna. La Madonna è rimasta intatta.
«La Madonna è molto importante per noi; è stata restaurata da poco per la festa di settembre. Oggi è qui per la messa per i nostri defunti».
ARQUATA: INDAGA LA PROCURA DI ASCOLI
La Procura della Repubblica di Ascoli Piceno ha aperto un fascicolo di indagine sul terremoto che ha provocato vittime e crolli nel territorio, ad Arquata e Pescara del Tronto.
Il primo incarico affidato ai carabinieri dal magistrato è stata l’identificazione dei cadaveri e la geolocalizzazione del ritrovamento dei corpi, in base alla quale ricostruire eventuali responsabilità relativa alla costruzione, ricostruzione o consolidamento sismico delle abitazioni.
Una inchiesta è stata avviata anche dalla Procura di Rieti per verificare in particolare i motivi dei crolli nel Reatino.
ACCUMOLI SPROFONDA, 291 VITTIME ACCERTATE
Una scossa di magnitudo 4.0 è stata registrata alle 4.50 di sabato 27 agosto fra Castelluccio di Norcia (Perugia) e Montegallo (Ascoli Piceno), non lontano da Arquata del Tronto (Ascoli Piceno). L’ipocentro è a 8 km di profondità. Due le nuove scosse, una alle 8.08 di magnitudo 3.3 e la seconda alle 8.20 di magnitudo 3.4. Il bilancio provvisorio delle vittime è salito a 291 morti (un ferito grave s'è spento nel pomeriggio di sabato 27 agosto), oltre 2.444 sono le persone assistite.
Gli estratti vivi dalle macerie sono 238. Nelle Marche non risultano dispersi. Salita invece a a 6.120.296 euro la cifra raccolta grazie al numero solidale 45500.
Ampi servizi sulla Prealpina di domenica 28 agosto.
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