FUMARE?
E-cig, meglio esser cauti
Gli Stati Uniti hanno introdotto da pochi giorni il divieto ai minori di 18 anni di «svapare» le sigarette elettroniche, divieto che in Italia è invece in vigore dal 2014. Proteggere la salute dei cittadini attraverso maggiori restrizioni e avvertenze per dissuadere i consumatori, in particolare, i giovani, dall’acquisto e dal consumo di prodotti a base di tabacco e nicotina, è l’obiettivo delle istituzioni nazionali, ma anche dei medici, quest’ultimi fortemente convinti che le sigarette elettroniche creino gravi danni alla salute.
«Ci sono molti problemi intorno al consumo della sigaretta elettronica, uno su tutti è quello che introduce i giovani all’uso della nicotina, perché i ragazzi prima svapano per divertimento le e-cig e poi passano alla sigaretta vera», ha spiegato Silvano Gallus ricercatore ed epidemiologo dell’istituto Mario Negri di Milano. «Anche il più scettico esperto di controllo del tabagismo concorda che la sigaretta elettronica faccia meno male della tradizionale sigaretta. Questo però non vuol dire - prosegue Gallus - che non si debba guardare con cautela, se non con preoccupazione, la forte crescita nel mercato di questa sigaretta».
Nella comunità scientifica si è acceso un fervente dibattito per capire se la sigaretta elettronica possa essere considerata un’alternativa sicura al fumo di tabacco, o l’ennesimo tentativo di rendere la dipendenza da nicotina socialmente accettabile. Sebbene vi sia un ampio consenso che il vapore sprigionato dalla sigaretta elettronica sia meno nocivo rispetto a quella del fumo di sigaretta tradizionale, la maggior parte degli esperti di controllo del tabagismo, l’Oms e molte associazioni mediche, guardano con diffidenza a questo nuovo fenomeno e avvertono l’opinione pubblica dei rischi associati alla diffusione della sigaretta elettronica, spronando i legislatori a regolamentare qualsiasi prodotto contenente nicotina.
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