SUL MAGGIORE
È primavera: riaprono i gioielli dei Borromeo
Benvenuta primavera. Ha riaperto venerdì 24 marzo, la stagione turistica sul lago Maggiore portando con sé venti di novità. Le isole borromee e la Rocca di Angera continuano a rinnovarsi per essere sempre più belle e accessibili a tutti. Meta privilegiata dei primi viaggi di lusso di inglesi e francesi che giravano l’Italia per il Grand Tour, definite da poeti e scrittori come «il luogo più voluttuoso che abbia mai visto al mondo» (Gustave Flaubert) o come «il giardino di Armida, ancorato in un lago di sogno» (Edith Wharton), sono oggi isole 2.0. Una app in quattro lingue (italiano, inglese, francese e tedesco) propone infatti visite ai giardini e ai palazzi con diversi livelli di approfondimento, immagini e percorsi. E chi perdesse l’orientamento, grazie al geolocalizzatore può ritrovare la posizione e recuperare il migliore itinerario di visita.
I mesi primaverili sono ideali per addentrarsi nei giardini all’italiana di gusto barocco dell’isola Bella, o in quello all’inglese dell’isola Madre, con specie botaniche rare provenienti da ogni parte del mondo. Questo è il periodo di fioritura delle camelie: sull’isola ci sono oltre cento varietà, quasi tutte antiche (alcune hanno ormai quasi due secoli). Per gli amanti delle piante e della loro simbologia, strumento essenziale per una visita approfondita è il volume, fresco di stampa per i tipi di Mondadori Electa, «I giardini delle Isole Borromee» (29 euro) con prefazione di Paolo Pejrone (il più accreditato architetto italiano di giardini) magnifiche fotografie di Dario Fusaro, considerato uno dei maggiori fotografi di giardini, accompagnate da testi di Lucia Impelluso, studiosa dei simboli collegati alle piante e agli elementi naturali.
Altrettanto piacevole la visita ai palazzi: quello dell’isola Madre, impreziosito da arredi provenienti da varie dimore della famiglia Borromeo, è un viaggio nel tempo, attraverso ambienti e momenti di vita del XVI e XVII secolo. Sostando nel salotto veneziano, con le pareti decorate a trompe l’oeil, sembrerà di trovarsi in un gazebo fiorito. Il palazzo sull’isola Bella è più accessibile a tutti grazie alla recente installazione di un ascensore. Nel percorso, insieme alle grandi sale con una meravigliosa vista sul lago, tra stucchi, arazzi e mobili intarsiati, incanta la visita alle grotte, ambienti rivestiti da ciottoli bianchi e neri e pensati come luogo di frescura e diletto. Da non perdere la quadreria: ad attendere il visitatore, tra numerosi capolavori, anche la tavola con San Rocco del maestro cinquecentesco Sperindio Cagnoli, recentemente restaurata da Carlotta Beccaria e dalla sua equipe. Alla restauratrice di fiducia della famiglia Borromeo si devono anche i numerosi interventi condotti in questi anni nella Rocca di Angera, che pure riapre al pubblico con le sue magnifiche sale: quelle dell’ala viscontea, con tappezzerie variopinte e tessuti preziosi dipinti e quella della Giustizia, con i famosi affreschi in cui i Visconti, nuovi signori di Milano, celebravano la rocca come luogo mitico delle loro origini. Per informazioni www.isoleborromee.it. (s.c.)
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