LA CROCIERA
E tornammo a riveder... la terra
Dopo otto giorni da sogno, il viaggio della Costa Favolosa approda allo stesso punto da cui era partito: Savona. Ultima tappa del nostro diario di bordo
Diario di bordo Ottavo giorno
"Savona, terra ligure, ci aspetta cosi". Il cielo azzurro un sole brillante colorano la città, al nostro fianco l'astro celeste ci riempie il cuore, la tristezza di aver concluso una così bella esperienza, luoghi mai visti, città riviste con gioia, nuove conoscenze, il divertimento delle serate con il gruppo animazione che ci ha coinvolti nelle sue multicolori performance, gli spettacoli teatrali, non si possono dimenticare ma tra poco scendere in porto, non salire più fino al ponte 11 per ammirare il panorama, passando per la pancia della nostra Favolosa, ci rende un po' tristi. Ma racconteremo le nostre esperienze ai nostri nipoti, genitori, nonni, figli, amici. In totale abbiamo percorso 1840 miglia nautiche, la tratta piu lunga Barcellona-La Valletta 669, la piu corta Marsiglia-Barcellona 194.
Tremila le persone imbarcate, più di mille di equipaggio! Tutto è andato bene, un solo rammarico: per alcuni Expo non è servito vista la quantità di cibo buttata e lasciata nei piatti durante colazioni, pranzi e cene, colpa da non imputare all'organizzazione ma alla maleducazione di alcuni ospiti non curanti della condizione di persone meno fortunate di noi! Ora vi lascio, chissà se avremo modo di risentirci su queste pagine. Scrivere non è il mio lavoro, l'ho fatto poche volte e mai così intensamente, spero di non avervi annoiato e magari, chissà, ci diamo appuntamento con qualche altra avventura organizzata dal nostro amato quotidiano che ci tiene compagnia da più di 125 anni! Grazie e buon proseguimento.
E per finire, restando in tema di crociere (ma con esito ben diverso), uno stralcio della canzone di Francesco De Gregori "Titanic":
"E gira gira gira gira l'elica e gira gira che piove e nevica, per noi ragazzi di terza classe che per non morire si va in America. Il marconista sulla sua torre, le lunghe dita celesti nell'aria, riceveva messaggi d'auguri per questa crociera straordinaria e trasmetteva saluti e speranze, in quasi tutte le lingue del mondo comunicava tra Vienna e Chicago in poco meno di un secondo. E la ragazza di prima classe innamorata del proprio cappello quando la sera lo vide ballare lo trovò subito molto bello. Forse per via di quegli occhi di ghiaccio, cosi difficili da evitare, pensò magari con un po' di coraggio prima dell'arrivo mi farò baciare".
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