PSICHIATRIA
«E tu slegalo subito», la campagna del Forum salute mentale
Francesco Mastrogiovanni, maestro di 58 anni, muore nel servizio psichiatrico di Vallo della Lucania (Salerno) nel 2009, dopo quattro giorni di contenzione; tre anni prima, nel 2006, moriva nel Servizio psichiatrico dell’ospedale Santissima Trinità di Cagliari, Giuseppe Casu, dopo che era rimasto legato al letto per una settimana. Due morti che sembrano eccezioni, ma che forse non lo sono. La denuncia arriva dal Forum salute mentale, che ha presentato la Campagna nazionale per l’abolizione della contenzione «E tu slegalo subito», ispirandosi alla risposta che Franco Basaglia soleva dare agli operatori che gli chiedevano cosa fare di fronte a un paziente legato al letto: slegarlo subito, appunto. «Sono solo due morti di cui siamo riusciti a sapere. Ma molti altri “incidenti” sono accaduti, almeno negli ultimi dieci anni», affermano dal Forum. Fasce e letti di contenzione «sono sopravvissuti alla chiusura dei manicomi e in Italia, in gran parte dei servizi psichiatrici ospedalieri di diagnosi e cura, la contenzione è pratica diffusa». Lo ha denunciato il Comitato nazionale per la bioetica lo scorso 23 aprile 2015, ribadendo che «l’uso della forza e la contenzione meccanica rappresentano una violazione dei diritti fondamentali della persona. Ma la pratica della contenzione è ben conosciuta anche negli istituti che si occupano di anziani e nei luoghi che accolgono bambini e adolescenti». Eppure esistono vertenze aperte per contrastare i tagli ai servizi e rivendicare finanziamenti e organici adeguati, per avere luoghi di cura in cui siano bandite fasce, reti e porte blindate. Su questo, affermano le associazioni, «vorremmo ci fosse trasparenza» e maggiori controlli. Da qui l’idea di lanciare una campagna nazionale, perché «è urgente un cambiamento che coinvolga l’intera comunità e scuota le coscienze». In programma ci sono eventi pubblici di testimonianza, denuncia e discussione cui parteciperanno intellettuali, politici, artisti, associazioni. Tutte le informazioni sul sito della campagna «E tu slegalo subito» e nelle pagine Facebook e Twitter associate.
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