SERIE A
Ecco Thompson, poi Cavaliero
Inizia a prendere forma il roster 2015-16: il figlio e fratello d'arte dice sì a Varese, è il primo straniero per Paolo Moretti. Si attende anche l'ok della guardia ex Avellino
Il puzzle biancorosso è pronto ad arricchirsi di altri due tasselli. Mychel Thompson ha detto sì a Varese, e sarà il primo straniero del roster di Paolo Moretti: la firma dell’ala di passaporto bahamense dovrebbe arrivare in giornata. Poi toccherà a Daniele Cavaliero, che nel ballottaggio con Pistoia sembra orientato verso il club di piazza Monte Grappa, anche se per chiudere ufficialmente l’accordo ci vorrà qualche giorno in più. Si tratta un italiano esperto, affidabile e rodato, chiamato a dare stabilità dalla panchina a un gruppo forzatamente rinnovato per dieci decimi.
L’ala piccola titolare e il primo cambio degli esterni danno più sostanza al cantiere biancorosso in aggiunta a Ferrero e Molinaro; restano però ancora numerosi gli snodi da sbrogliare nell’ambito di un mercato fatto a incastri per le necessità dei passaporti di italiani e stranieri. L’arrivo di Cavaliero completa definitivamente il parco di giocatori tricolori? Ancora non è detto, perché i profili dei lunghi di riserva comunitari non offrono granché; allo stesso tempo si cercano comunque giocatori europei in grado di garantire esperienza e stabilità allo spogliatoio, e tra le idee valutate per la regia c’è anche quella di Jonathan Tabu, il 30enne playmaker belga già avuto da Bruno Arrigoni a Cantù, che ha chiuso il 2014/’15 a Milano dopo il primo scorcio all’Alba Berlino (out per 4 mesi a causa di un infortunio muscolare).
Di fatto, sono tutti incastri da vagliare al cambio del materiale raccolto tra Orlando e Las Vegas: Thompson, figlio (Mychal, due volte "anellato" Nba con i Lakers e visto anche a Caserta nel 1991) e fratello d'arte (Klay, stella dei Golden State Warriors freschi di titolo) è un tassello importante per qualità tecniche e status regolamentare da europeo, che permette al club biancorosso di concentrare attualmente la sua attenzione sul pivot Cotonou. Al ritorno in città la coppia Arrigoni-Moretti tirerà le somme di quanto “scoutizzato” negli Stati Uniti, e deciderà se vale la pena scommettere su un comunitario giovane (come Talib Zanna o Cady Lalanne, in lizza c’è anche il senegalese Youssou Ndoye) nel ruolo di centro, costruendo l’ossatura americana negli spot di playmaker, guardia e ala forte. Oppure se puntare su un centro americano e su un playmaker europeo (o americano "passaportato"), supportato da un altro cambio di area Bosman. Di fatto l’asse portante dell’Openjobmetis che verrà, sarà costruita nell’ultima decade di luglio, tirando a riva le reti gettate nelle due settimane di lavoro negli Stati Uniti.
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