Egitto
Egitto, confermata la pena di morte per Mohammed Morsi
Per evasione e violenze; inflitto ergastolo per spionaggio
Il Cairo, 16 giu. (askanews) - Pena di morte confermata per l'ex presidente egiziano Mohamed Morsi nel processo intentato contro di lui per l'evasione dal carcere nel gennaio del 2011 e la "pianificazioni di attacchi contro lo Stato" durante la rivolta popolare dello stesso anno, in collaborazione con i palestinesi di Hamas e i libanesi di Hezbollah, che portò alla caduta del regime di Hosni Mubarak. Una corte del Cairo ha confermato oggi la condanna emessa il 16 maggio scorso contro Morsi e altri 105 imputati, tra cui la guida spirituale dei Fratelli musulmani, Mohamed Badie, e il religioso Yusuf Qaradawi, che vive in Qatar, processato in contumacia. Il tribunale si è pronunciato dopo aver sottoposto le carte del processo alla più alta istituzione religiosa del Paese, il Grand Mufti.
La stessa corte ha condannato oggi Morsi all'ergastolo, che in Egitto equivale a 25 anni di carcere, nell'ambito di un secondo processo, intentato contro di lui per spionaggio a favore di Hamas, Hezbollah e Iran. L'ex presidente e altre 34 persone sono state accusate di aver fornito documenti segreti all'Iran "con l'obiettivo di mettere a segno attacchi terroristici nel Paese per seminare il caos e rovesciare lo Stato". Con questa accusa il tribunale ha confermato le condanne a morte emesse il 16 maggio scorso contro 16 imputati, tra cui figurano due alti esponenti dei Fratelli musulmani, a cui appartiene Morsi: il ricchissimo uomo d'affari Khairat al-Shater e Mohamed al-Beltagui. Altre 16 persone, tra cui Badie e l'ex presidente del parlamento Saad al-Katatni, sono state condannate all'ergastolo.
Il 21 marzo scorso, l'ex presidente era già stato condannato a 20 anni di carcere per incitamento alla violenza contro i manifestanti nel 2012. In tutti e tre i processi si tratta di verdetti di primo grado, contro cui è possibile presentare appello.
Da quando Morsi è stato destituito, nell'estate del 2013, dalle forze armate guidate dall'attuale presidente egiziano, Abdel Fattah al-Sisi, i suoi sostenitori hanno subito una pesante repressione, con almeno 1.400 manifestanti uccisi. Human Rights Watch ha riferito di oltre 40.000 arresti; centinaia di persone sono state condannate a morte in processi di massa spicci, definiti dall'Onu "senza precedenti nella storia recente". (fonte Afp)
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