Egitto
Egitto, Human Rights Watch: abusi nel carcere Scorpion del Cairo
Dove sono detenuti molti oppositori politici
Roma, 28 set. (askanews) - I prigionieri del carcere di massima sicurezza egiziano Scorpion, al Cairo, subiscono "regolarmente abusi che potrebbero aver contribuito alla morte di alcuni di loro". E' quanto si legge in un rapporto diffuso oggi da Human Rights Watch (Hrw), redatto sulla base delle testimonianze di 20 familiari di detenuti, due avvocati e un ex prigioniero, così come dalle cartelle mediche e dalle fotografie di detenuti malati e deceduti.
Stando al rapporto, il personale della prigione Scorpion, dove si trovano molti prigionieri politici, picchia duramente i detenuti, li mette in isolamento in anguste celle 'disciplinari', vieta l'accesso ai familiari e ai legali e interferisce con le cure mediche. Secondo Hrw, tale "trattamento crudele e inumano da parte di funzionari del ministero dell'Interno egiziano potrebbe equivalere a tortura in alcuni casi e violare le leggi internazionali sul trattamento dei prigionieri".
Secondo i familiari sentiti dall'organizzazione per i diritti umani, le condizioni sono peggiorate nel carcere a partire dal marzo 2015, quando il presidente Abdel Fattah al-Sisi ha nominato Magdy Abd al-Ghaffar ministro dell'Interno.
"La prigione Scorpion si colloca al termine della linea repressiva dello Stato, per assicurare che gli oppositori politici siano lasciati senza voce e senza speranza", ha dichiarato Joe Stork, vicedirettore di Hrw per il Medio Oriente e il Nord Africa.
Tra i mesi di maggio e ottobre del 2015 almeno sei detenuti sono morti nel carcere: a due di loro era stato diagnosticato il cancro, il terzo soffriva di diabete. Secondo i parenti le autorità hanno impedito cure tempestive o la consegna di medicinali, si sono rifiutate di prendere in considerazione un loro rilascio per motivi sanitari e non hanno approfondito le cause del decesso.
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