Australia
Elezioni Australia, conservatore Turnbull contro laburista Shorten
Previsto un testa a testa al voto per il rinnovo del parlamento
Sydney, 30 giu. (askanews) - Si profila un testa a testa per il voto di sabato prossimo in Australia, dove i cittadini sono chiamati a scegliere tra l'attuale premier conservatore, Malcolm Turnbull, un ex banchiere 61enne, che si propone come il garante della fermezza e della stabilità, e lo sfidante, Bill Shorten, 49 anni, avvocato di formazione e leader dei laburisti dal 2013.
Gli ultimi sondaggi di queste elezioni federali anticipate per il rinnovo dei 150 seggi della Camera dei rappresentanti e dei 76 seggi del Senato, danno in lieve vantaggio il Partito Liberal sul Labour, ma di appena un paio di punti percentuali, confortato dall'onda lunga del voto sulla Brexit nel Regno Unito che sembra aver portato acqua al mulino dei conservatori fra quegli elettori impauriti dall'incertezza economica che si profila all'orizzonte.
"Adesso più che mai abbiamo bisogno di fiducia, investimenti, occupazione, stabilità e leadership", ha tuonato il milionario Turnbull, ripetendo il suo mantra su "occupazione e crescita" e presentandosi come l'unico in grado di garantire queste certezze: "E questo è ciò che noi assicuriamo, ciò che solo noi possiamo assicurare agli australiani che sabato si troveranno davanti a una scelta".
Shorten invece punta tutto sulla battaglia in favore delle famiglie a basso reddito, indicando come priorità politiche più incisive in favore dell'istruzione, della sanità e del lavoro. Lui stesso figlio di un portuale di Melbourne, Shorten ha avuto gioco facile nel sottolineare l'importanze delle politiche per garantire pari opportunità.
I Verdi, terza formazione politica nel panorama australiano, hanno invece impostato tutta la loro campagna elettorale sui temi dell'ineguaglianza, dei cambiamenti climatici e dell'immigrazione.
L'Australia ha cambiato cinque volte primo ministro nel giro di cinque anni. Le precedenti elezioni si erano svolte nel settembre 2013. Il voto è obbligatorio in Australia e l'affluenza alle urne non è mai scesa sotto il 90% dal 1924.
(con fonte afp)
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