IL CASO
Emergenza estate in Procura
Il capo dei pm lancia l’appello. Sempre meno personale amministrativo: rischio paralisi
Nelle scorse settimane al Palazzo di Giustizia di Varese sono arrivati due nuovi sostituti procuratori: Laura Patelli, proveniente da Cremona, e Giulia Floris, fino a poco tempo fa in forza alla Procura di Vicenza. Ma a fine ottobre arriveranno anche altri due magistrati, che attualmente stanno completando il tirocinio a Milano e sono stati assegnati qui come primo incarico: si tratta di Valeria Zini, destinata all’area di specializzazione nelle indagini relative ai reati di maltrattamento, violenza sessuale e stalking; e di Giovanni Tarzia, che si occuperà dei reati tributari, societari e fallimentari.
Da questo punto di vista, insomma, il procuratore Daniela Borgonovo non nasconde la propria soddisfazione: «La squadra è quasi completa e stiamo riducendo l’arretrato con un programma molto efficace : in due anni abbiamo già smaltito 25mila procedimenti nei confronti di persone note. Con i nuovi arrivi di ottobre, la situazione non potrà che migliorare ulteriormente».
Le note dolenti però ci sono eccome. E il magistrato approdato a Varese nel settembre di tre anni fa non ne fa mistero: «Il vero problema di questa Procura è la carenza di personale amministrativo: contando congedi, aspettative e permessi per malattia, stiamo lavorando con meno della metà dell’organico. Quest’estate poi sarà un disastro: in sette sono assenti o dovranno assentarsi per problemi di salute o per assistere familiari, senza contare che ognuno ha diritto ad almeno tre settimane di ferie. Nei prossimi mesi dunque servizi essenziali resteranno del tutto sforniti di personale e non potranno essere garantiti tutti gli adempimenti prescritti dalla legge e nemmeno tutte le attività urgenti».
Senza il personale necessario non si possono certo fare miracoli: «L’organizzazione c’è, l’ufficio funziona e l’impegno è tanto – prosegue Borgonovo –, ma il problema del personale amministrativo resta comunque. Anche perché, avendo migliorato l’efficienza dei servizi, c’è stato un inevitabile aumento della produzione di lavoro. Con così poco personale, basta un minimo imprevisto per far saltare tutto».
Il problema è noto da tempo e il procuratore capo lo ha già sottoposto a più livelli, a partire dal Ministero fino ad arrivare ai sindaci della provincia, a cui ha inviato una lettera chiedendo collaborazione: «La Giustizia è una cosa seria – precisa Daniela Borgonovo – e ritengo che il cittadino debba rendersene conto. Abbiamo moltissimi progetti in cantiere ma la difficoltà è legata proprio all’assenza di personale, una criticità insopportabile e insuperabile».
«La Procura di Varese - prosegue - potrebbe davvero diventare un ufficio tra i più efficienti d’Italia, se solo avesse personale amministrativo sufficiente, per quanto minimo, e l’azione giudiziaria potrebbe davvero diventare efficace, perché le risorse sul territorio sono straordinarie e disponibili a lavorare in sinergia verso obiettivi condivisi».
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