Ucraina
Eminenza grigia Cremlino come Hillary, hacker violano le sue email
Scansioni documenti diffuse su Twitter. Cremlino nega
Mosca, 26 ott. (askanews) - Vladislav Surkov, il potente braccio destro di Vladimr Putin, come Hillary? Questa notte su Runet, il web in cirillico, non si parlava d'altro. Un gruppo di hacker ucraino affermava di essere entrato nella casella di posta elettronica di Vladislav Surkov, il braccio destro del presidente russo Vladimir Putin, e di aver trovato i dettagli di una presunta intenzione russa di destabilizzare l'Ucraina nei prossimi mesi. Ma proprio dal Cremlino si leva la smentita: Surkov non usa affatto la posta elettronica, "ne è vietato l'uso" in Russia per chi maneggia segreti di Stato. Ma c'è già chi fa il paragone con l'ingresso di hacker russi nelle email della campagna della candidata democratica alla Casa Bianca Hillary Clinton.
CyberJunta, il gruppo dietro il presunto hackeraggio, ieri ha fatto girare di tutto, con l'apparizione su Twitter persino delle scansioni dei documenti di identità di Surkov e della sua famiglia, nonchè scambi di email e 22 pagine da documenti che delineano un piano per sostenere i nazionalisti e politici separatisti e di incoraggiare elezioni anticipate in Ucraina, il tutto con l'obiettivo di minare il governo di Kiev. "È necessario creare le condizioni favorevoli per le forze politiche controllabili per entrare nel nuovo parlamento", dice un rapporto pubblicato dal gruppo di hacker. "Come risultato di cambiamenti fondamentali nella situazione politica ucraina, è possibile ottenere il ritorno del Donbass all'Ucraina a condizioni russe". Il rapporto riferisce che il momento migliore per agire sarebbe da novembre 2016 al marzo 2017: insomma ci siamo quasi.
Oleksandr Tkachuk, il capo del personale della SBU, il servizio di intelligence ucraino, ha detto in tv che esperti della sua Agenzia hanno esaminato i documenti diffusi da CyberJunta, e credono che siano reali. Al Cremlino però smentiscono: Peskov ha negato il coinvolgimento di Surkov aggiungendo, "conosco Surkov da più di dieci anni e ogni sorta di cose sono sempre state imputate a lui", ha detto Peskov. "Nella maggior parte dei casi, non ha nulla a che fare con il vero stato delle cose".
Spesso definito come il "eminenza grigia" del Cremlino, Surkov è stato un alto funzionario da quando Putin si è insediato nel 1999 ed è ritenuto l'architetto del moderno (e solidissimo) sistema politico russo. Surkov ha servito come vice capo dell'amministrazione presidenziale, vice primo ministro, e più recentemente come consulente personale di Putin sull'Ucraina e le repubbliche separatiste di Abkhazia e Ossezia del Sud.
Surkov è ritenuto anche dietro all'annessione alla Russia della Crimea nel 2014 e su di lui pesano sanzioni personali degli Stati Uniti e dell'Unione europea, pure restando il capo negoziatore del Cremlino sui colloqui di pace in fase di stallo sull'Ucraina.
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