SERIE A
Eric e Dom doni per Caja
L’OJM fa i conti e prova a tenersi Maynor e Johnson
L’Openjobmetis inizia a ragionare sul futuro valutando l’ipotesi di ripartire da Eric Maynor e Dominique Johnson. Esauriti aritmeticamente gli obiettivi da perseguire sul campo negli ultimi 80 minuti della regular season, tra la salvezza già acquisita contro Trento e lo spiraglio playoff chiuso domenica a Venezia, sono le posizioni dei due leader tecnici ed emotivi della Varese 2016-17 le prime al vaglio di chi dovrà disegnare la squadra per il 2017-18. Al momento attuale siamo nel campo delle intenzioni e della verifica delle reciproche disponibilità, non potendo formulare offerte vere e proprie in assenza di certezze sull’entità del budget. Chiaro però che l’intesa tecnica tra mente e braccio armato dell’Openjobmetis seconda forza del girone di ritorno sarebbe una solida base di partenza per dare continuità al lavoro svolto da Attilio Caja. Il feeling ricambiato tra il coach pavese e il playmaker del 1987 è il jolly sul quale punterebbe il club di piazza Monte Grappa per affidare nuovamente le chiavi dell’attacco ad un Maynor tirato a lucido e non più da rimettere in forma per la prima metà della stagione a scapito dei risultati della squadra. Il finale di stagione da star del regista ex Nba potrebbe farne lievitare le quotazioni economiche, ma è pur vero che gli affanni nel reggere i ritmi del doppio impegno sembrerebbero precludergli il mercato delle società che disputeranno una manifestazione internazionale. Varese potrebbe dunque essere competitiva, sia pur a condizioni economiche meno vantaggiose dei 105mila dollari dell’estate 2016 contando la lunga inattività per infortunio. Più complicato trattenere Johnson, giocatore dai costi elevati e con interesse forte per la vetrina internazionale già assaggiata nel 2015-16 con il Banvit: il club di piazza Monte Grappa sarebbe disposto a compiere uno sforzo importante per convincere il suo top-scorer, che piace moltissimo al consigliere Toto Bulgheroni. Ma anche volendo l’impegno non potrà essere superiore al costo attuale dell’ex Alba Berlino, che altrimenti diventerebbe un lusso insostenibile. In ogni caso bisognerà attendere che la società - sia pur con segnali positivi sul fronte main sponsor e sondaggi esplorativi in corso sul fronte “socio forte” - fissi le risorse da mettere a disposizione dell’area tecnica prima di impegnarne su proposte contrattuali vincolanti. E andrà definita anche la strategia di composizione del roster tra il 3+4+5 e il 5+5: nel primo caso l’idea di ripartire da Maynor e Johnson “brucerebbe” due dei tre spazi extracomunitari, nel secondo ci sarebbe maggiore libertà sugli americani ma le risorse da investire per allestire un parco italiani di qualità potrebbero ridurre le disponibilità da investire per le due conferme. Anche se l’ormai certo addio di Cavaliero - unico italiano sotto contratto per il futuro - e l’idea di base di cercare giocatori dal rendimento garantito per evitare di ripetere gli affanni iniziali del 2016-17 sembrano spingere nuovamente Varese verso la formula con 7 stranieri.
© Riproduzione Riservata