LA BOMBA
Esselunga, nuovi soci?
Bernardo Caprotti, prossimo ai 91 anni, dà mandato esplorativo sulle manifestazioni di interesse recentemente formalizzate da due investitori internazionali
Bernardo Caprotti è pronto a passare la mano ? Non proprio. Ma il patron di Esselunga, prossimo a festeggiare i 91 anni, ha deciso di dare mandato alla banca d’affari americana Citigroup per esaminare le proposte di interesse (e poi eventualmente negoziare) per una partecipazione ai supermarket con la “Esselunga”, un marchio da ormai oltre150 store (il primo ad aprire fu in viale Regina Giovanna a Milano nel 1957) per oltre 7,3 miliardi di euro di fatturato (dato del 2015).
Fonti finanziarie riferiscono che sono già diversi i gruppi che avrebbero manifestato interesse a entrare a far parte di uno dei leader italiani della grande distribuzione (detiene l’8,9% della quota della grande distribuzione in Italia), che in provincia di Varese conta una decina di punti vendita, tra Varese, Induno e Olgiate Olona, Sesto Calende, Venegono Inferiore, Castellanza, Gallarate e Saronno.
A fine agosto il fondo Blackstone avrebbe fatto pervenire a Caprotti la proposta di acquisire il 60% delle azioni di Esselunga con un’opzione sul restante 40%. Dopo un’approfondita analisi del gruppo, anche il fondo inglese Cvc starebbe mettendo a punto alcuni dettagli prima di far pervenire la loro migliore proposta. Inoltre, secondo alcuni rumors poi smentiti dal cda della holding, a fare un pensierino su Esselunga ci sarebbero anche alcuni concorrenti diretti (o quasi): dall’americana Walmart alla francese Carrefour.
Lunedì 12 i progetti di Caprotti sono approdati al Consiglio di amministrazione. Per cui l’iter sarebbe ormai prossimo a partire. Dietro la decisione di aprire la società, non ci sarebbe tanto la volontà di monetizzare, bensì quella di darle una governance certa per il futuro.
Servizio completo sulla Prealpina di martedì 13 settembre
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