L'APPROFITTATORE
Estorsione on line. Arrestato
Si finge in fin di vita e promette soldi a un’amica "virtuale". E dopo averla truffata, la ricatta
In base alla prima ricostruzione, tutto è cominciato qualche tempo fa quando il giovane ha “agganciato” la vittima, una donna anch’ella di nazionalità italiana e residente in città, di 44 anni. Una semplice amicizia, nulla di più, che nel giro di poche settimane s’è fatta sempre più stretta e affiatata. Tanto che l’uomo si è lasciato andare a intime - ma altrettanto fasulle - confidenze circa il suo precario stato di salute: il trentenne avrebbe detto di essere in fin di vita a causa di una grave malattia.
E, a questo punto, ecco l’incredibile annuncio: l’uomo, assicurando di aver trovato in lei un’amicizia solida e sincera nonostante la breve conoscenza, promette alla donna di volerle donare la somma di circa 30mila euro, dato che di lì a poco lui sarebbe passato a miglior vita e quindi non avrebbe più avuto necessità di quattrini. Ma, manco a dirlo, per sbloccare le pratiche necessarie all’operazione servono alcune centinaia di euro.
La vittima, non sospettando nulla e fidandosi ciecamente dell’uomo, assicura di poter racimolare in breve tempo i soldi necessari. Per farlo, decide di vendere alcuni gioielli di famiglia e di farsi prestare contanti da alcuni parenti, raggranellando quindi nel giro di due settimane circa 750 euro che vengono subito versati al sedicente amico moribondo.
La donna non esita neppure a raccontargli quanto fatto per riuscire a ottenere quei soldi. Ed è qui che la truffa si trasforma in vera e propria estorsione. Sì perché, il trentenne - sempre stando alla ricostruzione degli investigatori - comincia a ricattare l’amica, minacciandola di svelare quella “svendita” di preziosi ai suoi parenti e pure di denunciarla ai carabinieri, dal momento che gli ori non erano suoi. Per mantenere il silenzio chiede ovviamente altri soldi.
La situazione terrorizza la donna, che cade in un profondo stato di prostrazione, non sapendo come uscire da quel ginepraio senza incappare in guai ancora peggiori. Alla fine prende coraggio e decide di rivolgersi agli agenti della polizia ferroviaria, che hanno l’ufficio proprio accanto ai binari. A fatica, racconta per filo e per segno tutta la storia. Questa si dimostra la scelta migliore.
I poliziotti, con il supporto dei colleghi della Mobile, organizzano infatti un piano per incastrare il presunto estorsore. Prima convincono la donna a fissare un appuntamento con l’uomo, promettendogli la consegna di 150 euro in contanti (a fronte dei 250 euro inizialmente chiesti dall’estorsore) per pagare il suo silenzio, alla stazione di Gemonio, e poi all’incontro si presentano pure loro, non prima di aver fotocopiato tutte le banconote in possesso della donna per la trattativa. Il trentenne, in accordo con il sostituto procuratore della Repubblica di Varese Sabrina Ditaranto, pubblico ministero di turno, è stato quindi arrestato in flagranza. Ora l’uomo si trova agli arresti domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida.
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