Etiopia
Etiopia, decine di morti in calca seguita a protesta contro governo
Per attivisti Oromo i morti sarebbero centinaia
Bishoftu (Etiopia), 2 ott. (askanews) - Sono decine e si teme siano centinaia le persone rimaste uccise in una calca scoppiata oggi a sud di Addis Abeba, capitale dell'Etiopia, dopo che la polizia ha lanciato gas lacrimogeni per disperdere una manifestazione antigovernativa tenuta dalla comunità Oromo in occasione di una cerimonia religiosa.
Il governo ha riferito di "perdite di vite umane" durante la festa Irreecha, con cui gli Oromo celebrano la fine della stagione delle piogge. Secondo l'emittente governativa Fana Broadcasting Corporate, i morti sarebbero 52. Da parte sua, il presidente del Congresso federalista Oromo, Merera Gudina, ha detto alla France presse che "da quanto ho appreso dalle persone che ho contattato sul posto il numero dei morti è più di un centinaio". Sui social media è invece rimbalzato il bilancio diffuso dal direttore di Oromia Media Network, Jawar Mohammed, secondo cui i morti sarebbero oltre 500, sommando i dati forniti dai centri sanitari di Bishoftu, Dukem, Adama e Addis Ababa.
Migliaia di persone si erano riunite nella città di Bishoftu, circa 40 chilometri a sud da Addis Abeba, per partecipare alla cerimonia Irreecha che ogni anno richiama centinaia di migliaia di persone da tutta la regione Oromia sulle rive del lago di Harsadi, considerato sacro. Durante la cerimonia alcune persone hanno cominciato a scandire slogan antigovernativi e a incrociare le braccia sulla testa, gesto diventato simbolo delle proteste Oromo in atto nel Paese dallo scorso novembre. La situazione è degenerata quando i leader Oromo affiliati al governo sono stati presi di mira dalla folla mentre cercavano di prendere la parola. I manifestanti hanno lanciato pietre e bottiglie contro le forze di sicurezza, che hanno prima risposto con i manganelli, quindi con i gas lacrimogeni, scatenando il panico da cui è nata poi la calca.
Sui social media attivisti Oromo hanno già invitato a partecipare a "cinque giorni di collera" in risposta a quanto accaduto.
L'Etiopia è scossa da mesi dalla più grande ondata di proteste antigovernative dell'ultimo decennio: iniziate alla fine dello scorso anno nella regione centrale e occidentale Oromia, si sono poi estese negli ultimi mesi nella regione settentrionale Amhara. Insieme Omoro e Amhara rappresentano circa il 60% della popolazione e contestano il controllo di posti chiave del governo e delle forze della sicurezza da parte della minoranza del Tigrè, che rappresenta il 6% della popolazione. (con fonte Afp)
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