L'INDAGINE
Evasione e fatture false: 3 nei guai
La Gdf di Gallarate scopre una "frode carosello" da 23 milioni di euro che interessava quindici società, tre delle quali svizzere
Un carosello per truffatori.
Questo è quello che hanno scoperto la guardia di finanza di Gallarate insieme con la sostituta procuratrice della Repubblica di Busto Arsizio, Rosaria Stagnaro: una "frode carosello" con un giro milionario di fatture false, che ha interessato diverse imprese operanti in Italia e all'estero. In particolare, sono state individuate quindici società coinvolte nel sistema di frode di cui tre di diritto elvetico e cinque con sede in diversi paesi dell'Unione europea (Austria, Spagna e Slovenia).
L'attività ha avuto inizio a seguito di un'analisi di rischio effettuata nei confronti di imprese operanti nel settore dell'informatica e dell'elettronica. Attraverso l'utilizzo delle banche dati in uso alla Gdf, nonché a seguito dell'analisi delle voci di bilancio, è stata individuata un'impresa che riportava diverse anomalie contabili.
Spiegano gli inquirenti: "A seguito di mirati accertamenti posti in essere, si è riscontrato che tale impresa rivestiva un mero ruolo di filtro con altri soggetti imprenditoriali sia italiani sia esteri. In effetti, l'impresa italiana, a partire dal 2008 e fino al 2012, provvedeva solo a emettere e a annotare nella propria contabilità fatture soggettivamente false, cioè riferite a soggetti diversi da quelli reali.
Con questo stratagemma fraudolento, si permetteva la fuoriuscita della merce dai confini nazionali, che, subito dopo, rientrava nel territorio dello Stato e veniva ceduta a prezzi fuori mercato, visto che l'impresa filtro non versava all'Erario l'Iva dovuta".
Quindi, dopo una minuziosa analisi dei flussi finanziari registrati sui conti correnti bancari intestati alla società, nonché alla compagine societaria, si ricostruiva il reale giro di affari ammontante a oltre 23 milioni di euro di fatture per operazioni soggettivamente inesistenti, con conseguente evasione all'Iva per oltre 3 milioni di euro.
Per tali illeciti sono state denunciate tre persone per dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti e per emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti.
Non solo. Dopo questa prima fase, la Gdf di Gallarate ha ricostruito, al fine di sequestrarlo, il patrimonio e i beni nella disponibilità degli amministratori nonché dei soci e ciò per recuperare l'imposta evasa.
© Riproduzione Riservata