L’INDAGINE
Evasione fiscale: MV Agusta nei guai
Ritenute fiscali sugli stipendi dei dipendenti mai versate per autofinanziarsi. La Gdf indaga Giovanni Castiglioni: ammanco di 7 milioni di euro. La replica del presidente: «Tutto in regola»
Per fare fronte a difficoltà economiche e accantonare somme per pagare i debiti con i fornitori, i vertici della MV Agusta avrebbero omesso di versare all’Erario le ritenute fiscali sulle retribuzioni dei dipendenti dal 2013 al 2015, per un importo totale di oltre sette milioni di euro.
L’azienda, lo scorso 22 marzo, aveva chiesto al Tribunale di Varese l’accesso al concordato preventivo in continuità aziendale per far fronte a un’importante crisi di liquidità.
Il legale rappresentante della società - Giovanni Castiglioni - è stato denunciato dalla guardia di finanza di Varese per omesso versamento di ritenute dovute o certificate.
Secondo quanto è emerso dalle indagini, coordinate dal pm Luca Petrucci, l’azienda avrebbe trattenuto nella busta paga dei circa cento dipendenti le ritenute fiscali, omettendo però di versarle a sua volta al fisco.
Sono state riscontrate anche irregolarità in materia pensionistica, con un debito di circa 6,8 milioni di euro dovuto al mancato versamento di quasi metà dei contributi previdenziali dei lavoratori (il debito originario era di circa 13 milioni).
In questo modo l’azienda, che non otteneva credito da parte delle banche, avrebbe accantonato illecitamente somme per «autofinanziarsi» e superare un periodo di difficoltà.
In serata, Mv Agusta ha diramato un comunicato stampa a firma del presidente Giovanni Castiglioni, nel quale chiarisce alcuni aspetti della vicenda. «MV Agusta Motor SpA, in relazione a presunte violazioni di natura tributaria e previdenziale, sottolinea: che ha sempre presentato regolarmente e nei termini di legge le dichiarazioni fiscali e previdenziali, riportanti l’ammontare del debito, anche regolarmente esposto nei bilanci della società;
che sta versando le ritenute fiscali e previdenziali nei termini previsti dalla legge ancorché tramite regolare rateazione concordata con gli enti preposti;
che a fronte della ristrutturazione debitoria in corso, le obbligazioni di natura fiscale e previdenziale, sono oggetto di rinegoziazione e riscadenziamento, nei termini consentiti dalla legge».
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