SICCITÀ
Falde senz’acqua, Arno in secca
Il Comune ne approfitta per i lavori di pulizia. Ma gallinelle e anatre soffrono
A memoria, saranno anni che l’Arno non si presentava così come in queste giornate, cioè una specie di sentiero di sassi. Fa impressione vedere il torrente dal ponte di via Bottini o da quello di via Pastori. Ma lo scenario non cambia da altri punti di vista.
L’Arnetta, così come viene chiamato il fiumiciattolo, soffre da mesi. Quest’estate la Protezione civile aveva portato una vasca da 250 litri sotto il ponte di via San Giovanni Bosco per dare un po’ di ristoro alle anatre e alle gallinelle che avevano colonizzato la zona. Adesso, però, non si vedono più. Così come è impossibile che riescano a sopravvivere i pesci, avvistati più a sud, nella zona di Arnate. O si saranno rifugiati in qualche pozza, oppure saranno andati incontro a morte sicura perché l’Arno di questi giorni ha assunto un volto inedito, quasi spettrale. Ne è al corrente Legambiente, tant’è che il presidente Angelo Lovetti ne parlerà stasera nella riunione già programmata dal gruppo gallaratese. Nel merito, poi, entra Emilio Magni, ex presidente, ora sindaco di Cazzago Brabbia ma soprattutto ingegnere esperto di corsi d’acqua. «Purtroppo possono accadere questi periodi di magra - spiega - l’unico intervento che si può fare in questi casi è di convogliare nel letto del torrente l’acqua, in modo da salvaguardare tutto l’eco-sistema. Non si può fare finta di niente, però, bisogna intervenire».
Il Comune sta monitorando il fiume ma non intende provvedere a un’operazione di trasporto acque perché rischierebbe di essere solo un intervento-tampone, di breve durata e di dubbia efficacia. L’assessore ai Lavori pubblici Sandro Rech - che è stato presidente del consorzio dell’Olona - ha già parlato con le autorità competenti dai primi di agosto, arrivando a comprendere quella che è la causa di tale secca: «Non piove - spiega con toni disarmanti - finché la falda non si alza, tutti i corsi d’acqua ne risentono. In particolare quelli di portata minima come può essere il torrente Arno o il Sorgiorile».
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