L’EX SINDACO
Farioli show: intervento con la voce camuffata
Lite con Valerio Mariani: «Votato dalla casta». Poi se la prende anche con la maggioranza e lascia l’aula al momento del voto
Raccontarlo non può rendere il senso di quanto si è apprezzato dal vivo. Ma la fine del Consiglio comunale dell’altra sera ha proposto un Gigi Farioli show, con l’ex primo cittadino protagonista di dieci minuti di liti, provocazioni, contrarietà, soprattutto di un intervento in cui ha camuffato la voce, impostandola con fare civettuolo, per rispondere al presidente Valerio Mariani che lo aveva ripreso per il suo continuo interrompere i discorsi degli altri consiglieri. E in quei quattro minuti assieme surreali e dottissimi, ha fatto sfoggio di citazioni latine, spiegando magistralmente le sue obiezioni a una proposta di Pd e Busto al Centro. Ma lo spettacolo è stato anche altro. In primis il battibecco con Mariani che gli ha dato del «maleducato», invitandolo ad «avere rispetto per tutti, compreso il pubblico». Così il consigliere di Forza Italia, sindaco fino allo scorso maggio, si è scatenato: «Io il pubblico lo rispetto perché mi ha votato, non come lei che è stato scelto dalla casta». Di più: ricordando la controversa elezione di Mariani a capo dell’assise, Farioli gli ha detto «lei è presidente grazie a me», scatenando l’ilarità di Paola Reguzzoni che, essendo stata sospesa dalla Lega proprio perché individuata come autrice della trappola nei suoi confronti, si è alzata in piedi esclamando: «Ecco, adesso c’è la prova, non sono stata io a non votarlo. Ha confessato».
Oltre che con il presidente, lo scatenato Gigi era contrariato anche con i suoi, colpevoli di cercare mediazioni con l’opposizione su proposte a suo parere irricevibili. E infatti, oltre a spiegare (sempre con la voce gentile e contraffatta) che «io sono coerente, non come altri», fuori microfono ha anche detto distintamente al gruppo di maggioranza: «Ma voi la mattina, quando vi fate la barba, riuscite a guardarvi allo specchio?». A chiosa di tutto, dopo essersi allontanato dal posto in aula al momento del voto sulla mozione a lui sgradita, è stato richiamato dallo stesso Mariani per sapere se volesse partecipare oppure no. E lui, secco, ha marchiato la posizione: «No, per dignità preferisco solo guardare».
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