Sicilia
Fermato il presunto killer del benzinaio ucciso sabato a Palermo
Avrebbe sparato perchè il prezzo della benzina era troppo alto
Palermo, 23 giu. (askanews) - Un pensionato di 63 anni ha confessato di essere lui l'autore dell'omicidio del benzinaio 44enne ucciso a colpi di pistola sabato pomeriggio a Palermo. Alla Polizia che ormai lo aveva messo alle strette, dopo due giorni di ricerche incessanti, l'uomo ha raccontato di avere agito "dopo avere litigato sul prezzo del pieno" appena fatto alla sua auto con la quale è fuggito subito dopo il delitto. E proprio attraverso l'auto gli investigatori sono riusciti a dare un nome all'omicida. La vettura infatti è stata ripresa da diverse videocamere di sorveglianza della zona, e tramite la targa è stato possibile risalire al proprietario. Che l'omicidio fosse avvenuto al culmine di una rapina era un'ipotesi che non convinceva gli agenti: troppo anomala quella dinamica raccontata da alcuni testimoni ed anche dalla stessa vittima prima di morire.
L'anziano si è fermato al distributore Esso di piazza Lolli, in pieno centro a Palermo, e dopo aver fatto benzina ha esploso i colpi di pistola contro l'uomo, che è morto dopo un lungo intervento chirurgico all'ospedale Civico. La pista del delitto maturato in un contesto di mafia sembrava essere quella preferita, sebbene anche in questo caso alcune anomalie nella dinamica dei fatti lasciassero perplessi gli inquirenti. La pista di Cosa nostra era legata anche al fatto che il titolare della pompa di benzina è fratello di un uomo ucciso alcuni anni fa in un delitto di mafia. Fino alla svolta di ieri sera, quando gli uomini della Squadra Mobile sono risaliti al proprietario dell'auto, inchiodandolo. Al 63enne, che ha motivato il suo gesto per un diverbio sorto sul prezzo ritenuto troppo caro della benzina, è stata contestata l'aggravante dei futili motivi.
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