IL CASO
Ferragosto: servono 15mila euro
Infuria la polemica dopo la decisione della nuova amministrazione di non finanziare la tradizionale cerimonia. E si cerca di "mettere una pezza" in extremis
Ferragosto lavenese, proteste, discussioni e polemiche sulla decisione del Comune di abbandonare l’ultracentenaria tradizione. La nuova amministrazione guidata da Ercole Ielmini è stata molto chiara: «Questa nuova amministrazione comunale, preso atto delle reali e precarie situazioni del bilancio comunale, portato a conoscenza dei cittadini durante l’assemblea pubblica dello scorso 16 luglio, non si trova nelle condizioni di poter impegnare alcuna somma per l’appuntamento di Ferragosto. Di conseguenza, a meno di un totale intervento da parte di soggetti privati o associazioni di categoria, non sono previste iniziative particolari per il Ferragosto e tanto meno i fuochi artificiali».
C’è chi fa notare che ci sono cose più importanti e socialmente utili, invece che pensare ai 15 minuti di botti fastidiosi per gli animali. Come a dire che i nuovi amministratori fanno bene a pensare a chi ha ben più bisogno in questo periodo. Altri ribattono che dopo il silenzio imposto ai bar, alle scarse o nulle iniziative di Ferragosto, Laveno sta morendo e diventa sempre più un paese dormitorio di anziani. Alcuni si chiedono anche perché non siano i commercianti a finanziare la manifestazione. Ancora, c’è chi si scaglia contro la passata amministrazione, rea di aver estromesso la Pro Loco e di non aver previsto il finanziamento dell’evento. L’attesa è ora concentrata su questa settimana e su una serie di importanti incontri fra personalità, commercianti e associazioni di buona volontà, che stanno lavorando attorno alla fattibilità della festa. Bisogna trovare i fondi necessari: 15/18 mila euro sarebbero sufficienti per far mettere in moto la complicata gestione del “Ferragosto Lavenese”, ma ormai il tempo stringe.
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