L’INCENDIO
Fiamme sotto controllo
Trovate nel bosco le tracce del piromane. Intanto continua la lotta contro il fuoco: 50 ettari bruciati
Dopo la giornata campale di lunedì 30, con l’impiego di sempre più mezzi per fermare le fiamme che stanno divorando il parco del Campo dei Fiori e la visita a Varese del ministro dell’Interno Marco Minniti, tra gli operatori dell’emergenza si sta diffondendo una sorta di ottimismo. All’alba le operazioni sono riprese a pieno regime, con unulteriore aumento del personale che vede impiegate venticinque unità in più.
La situazione rispetto ai giorni scorsi è notevolmente migliorata, grazie anche all’assenza di vento ed al lavoro effettuato per tutta la giornata di ieri dai mezzi aerei. Le squadre stanno ancora intervenendo nella zona dell’osservatorio, in piazzale Pogliaghi e alla frazione della Rasa. Due elicotteri dell’antincendio regionale stanno operando nell’area.
Lunedì i vigili del fuoco, impegnati con trenta unità e quindici mezzi (ai quali si aggiungono i venti mezzi e novanta volontari della Protezione civile), hanno operato senza sosta. Allo stato attuale le criticità sono confinate sul monte San Francesco, sul Passo del Varrò, tra la Rasa e le Pizzelle alle spalle del Sacro Monte, e sul Merigetto, una delle vette orientali del massiccio. Le attività di monitoraggio e spegnimento sono proseguite per tutta la notte, in particolare lungo il sentiero 10, dopo Luvinate. Nel tardo pomeriggio di ieri si è tenuto in prefettura un vertice alla presenza del Ministro Minniti, dei vertici del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, del prefetto Giorgio Zanzi e di tutte le autorità interessate dall’emergenza.
Per fronteggiare l’incendio che da mercoledì scorso sta flagellando il Campo dei Fiori lunedì hanno lavorato senza sosta due aerei Canadair (di cui uno arrivato dalla Croazia, grazie a un piano di cooperazione europea), un elicottero e oltre cento persone. La situazione a fine giornata appariva tutto sommato sotto controllo ma, nonostante l’imponente dispiegamento di uomini e mezzi, le fiamme non sono state ancora domate. Del resto, anche la notte precedente era stata particolarmente dura: squadre di vigili sono riuscite a proteggere l’Osservatorio astronomico, seriamente minacciato dal fronte che avanzava, così come in piazzale Pogliaghi, al Sacro Monte, a fatica gli operatori hanno respinto le fiamme che si avvicinavano in maniera preoccupante a un ristorante. Il bilancio provvisorio parla di una cinquantina di ettari andati in cenere, con gravi danni per flora e fauna del parco regionale.
Intanto proseguono le indagini dei carabinieri forestali per arrivare a chiarire dinamica e responsabilità all’origine dell’enorme incendio: non sembrano esserci dubbi sul fatto che si è trattato di due inneschi dolosi, il primo sopra il Poggio e il secondo, due giorni dopo, nei pressi della Rasa. Lunedì è trapelata la notizia del ritrovamento di manufatti compatibili con inneschi inattivi, ma il prefetto Giorgio Zanzi invita alla prudenza: «I vigili del fuoco hanno trovato oggetti che potrebbero essere di interesse, ma è comunque ancora da dimostrare che si tratti di inneschi: saranno le indagini a chiarirlo».
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