COMPLEANNO
Filmstudio'90 fa 25
L'associazione, e cineclub, compie gli anni
Sabato 5 dicembre l’associazione varesina Filmstudio ‘90 compie 25 anni. Un bel traguardo, che parla di qualità e di costanza e racconta la storia nobile di un gruppo di sognatori che ha saputo trasformare anche in lavoro la passione per il cinema. Divertendosi, divertendoci, ribaltando i pregiudizi e proiettando film di valore che difficilmente, a Varese e in provincia, nessuno avrebbe visto. In 25 anni di cose ne succedono, si cresce, sostanzialmente, e anche Filmstudio ‘90 lo ha fatto, moltiplicando proposte e attività, sedi e persone, nel nome della cultura e della socialità. Ne abbiamo parlato con Giulio Rossini che dell’associazione, poi diventata cineclub, è uno dei fondatori, lo spirito inquieto e, nonostante tutto, sempre timido.
Rossini, sono passati 25 anni… Se lo aspettava? «No davvero! Nessuno poteva pensare che una scommessa lanciata da pochi amici arrivasse così lontano. Ricordo ancora le prime riunioni con Maurizio Masieri, Ida e Patrizia Sandrini, Mary Ussia, Paolo Ruspini, Claudio Garolla. Le prime rassegne organizzate come gruppo cinema di Arci Varese che hanno portato a credere in un progetto meno spontaneistico, tanto da fondare un’associazione indipendente».
Era il 5 dicembre 1990 quando firmaste davanti al notaio la nascita di Filmstudio ‘90… Sì, associazione senza fini di lucro ancora oggi aderente all’Ucca, l’Unione italiana circoli del cinema Arci. Aver mantenuto questa forma associativa ci rende più indipendenti anche rispetto alle insidie e alle pressioni del mercato cinematografico, meno omologabili in ambito culturale».
Ormai siete una realtà consolidata: ma quanto è stata dura? «Abbastanza, ma davvero possiamo dire che, dopo le prime rassegne, e soprattutto il successo dell’arena ai Giardini Estensi, la crescita è stata esponenziale. Proprio l’altro giorno stavo riguardando Cinema, cultura, territorio, il libro pubblicato da Arterigere nel 2010 per raccontare la nostra storia. L’accoglienza dell’Enaip, il tentativo di gestire il cinema Rivoli anche per evitarne la chiusura, poi la scoperta del salone ex Anpi presso la Coopuf di via De Cristoforis, dove nel 1993 inaugurammo il primo cineclub stabile della città e dove siamo ancora... Sono successe così tante cose».
E quali sono state le soddisfazioni più grandi? «Riaprire sale chiuse da anni - è successo ad Azzate, Luino, Tradate -, oppure scommettere su un film difficile o sconosciuto e vedere le code al botteghino. Ci riuscì spesso anche ai Giardini, per esempio con un film coreano inedito, praticamente senza dialoghi, Perché Bodhi Dharma è partito per l’Oriente? che richiamò 600 persone. O con Pomodori verdi fritti alla fermata del treno, che all’arena estiva del ‘93 richiamò 1323 persone, molte arrampicate sugli alberi. In tempi recenti è andato bene il bellissimo Il sale della terra: l’anno scorso lo abbiamo tenuto in cartellone per sei settimane».
Anche lei ha il suo cerchio magico... «Beh, l’associazione vive di tante braccia e tante teste e io ho ottimi compagni di viaggio. Da Alessandro Leone che dirige Cinequanon , la nostra storica rivista oggi online, a Massimo Lazzaroni e Greta Ghizzi, responsabili anche di Cortisonici. Da Matteo Angaroni, che riesce a presentare un film in sala e poi a correre in cabina a far partire la proiezione, ad Alessandro Barbero, che oggi è il nostro web master. E poi Raffaele Taranto, Teresita Freddi, Lorella Bertoni, Silvia Gianni... Senza dimenticare i proiezionisti Angelo, Emilio, Costantino, Marta in segreteria e Sabina, Mario e Samuele che mandano avanti il cinema Nuovo».
Un vostro punto di forza è coinvolgere le altre associazioni del territorio. «Beh, crediamo nelle sinergie: i due progetti storici Un posto nel mondo e Di terra e di cielo non avrebbero senso se non venissero attuati con tante associazioni, forze del lavoro e istituzioni sensibili alle tematiche culturali, sociali e ambientali. Siamo aperti a qualsiasi nuovo incontro perché ci piace che il cinema esca dalle sale cinematografiche e partecipi a una moderna battaglia delle idee, oggi forse disincantata ma ancora alla ricerca di nuove consapevolezze. Anche il Notiziario delle Associazioni, il sito web gestito da Andrea Ganugi con tanti studenti universitari, cerca di valorizzare il lavoro e le proposte del terzo settore: creare partecipazione resta per noi un valore irrinunciabile».
LA FESTA DEL 5 DICEMBRE
Per festeggiare il compleanno di Filmstudio, sabato 5 dicembre si terrà una festa a base di film, musica e cibo che comincia alle 18.30 nella sede di via De Cristoforis 5 con l'inaugurazione di Cinecedoc, un archivio composto da audiovisivi, libri e riviste di settore in cui ogni socio può consultare o prendere in prestito materiale. Chicche come «Rapporto confidenziale» e «L’orgoglio degli Amberson» di Welles, oppure classici del muto come «The wind» di Victor Sjostrom e «City girl» di Murnau. O magari «L’uomo del sud» di Jean Renoir. Catalogo su www.filmstudio90.it.
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