Centrodestra
Fitto lancia simbolo Cr: un leone per sfidare Berlusconi e Renzi
"Noi alternativi al governo. No vecchie formule nel centrodestra"
Roma, 16 lug. (askanews) - Nel centrodestra, ma "non con le vecchie formule". Raffaele Fitto lancia il suo partito, cita il Manifesto dei conservatori di Giuseppe Prezzolini e mostra il simbolo, un leone azzurro su base tricolore con la scritta Conservatori e riformisti. Simbolo di vaga assonanza britannica, presentato non casualmente al fianco di Geoffrey Van Orden, europarlamentare inglese, segno della nuova scelta di campo di Fitto: l'alleanza con i conservatori britannici di David Cameron.
In una affollata assemblea nell'auletta dei gruppi della Camera, l'eurodeputato ex Forza Italia replica alle punzecchiature di Silvio Berlusconi, facendo notare che "casualmente lo stesso giorno e nella stessa aula ha fatto una riunione stamattina, evidentemente non siamo così irrilevanti" e lo chiama a rispondere delle contraddizioni del suo schieramento. "Non si può obbedire - dice - in Europa alla Merkel nel Ppe e criticarla in Italia, con un capogruppo che inneggia a lei e un altro che loda, tenetevi forte... Tsipras, abbiamo visto anche questo".
La sintesi programmatica che i Conservatori e Riformisti offrono ai potenziali militanti ed elettori è condensata in sette punti, puntigliosamente elencati dal leader: "Più Italia in Europa, meno tasse meno Stato, più sicurezza, più etica pubblica più giustizia, più libertà di impresa, più merito più fiducia, più scelta meno 'Pubblico'".
"Siamo collocati nel centrodestra in modo chiaro, e lo dico - sottolinea Fitto - mentre si apre un mercato di parlamentari, non si capisce bene per fare cosa. Noi siamo alternativi al governo Renzi e alla sinistra, non staremo in un sottobosco di intese e dialoghi, faremo alla luce del sole le nostre proposte programmatiche e sulle riforme"; sulle quali "Forza Italia ha commesso un grave errore, perché per il centrodestra non erano votabili".
Fitto lancia messaggi ai potenziali alleati del centrodestra: a Salvini manda a dire (non prima di aver sottolineato la presenza alla riunione di rappresentanti diplomatici del Regno Unito e degli Stati Uniti) che "il centrodestra non può essere equivoco nelle posizioni internazionali: noi guardiamo a Londra, a Washington, a Gerusalemme e non alla Russia".
A Berlusconi spiega indirettamente, con garbo, che dovrà rassegnarsi a farsi da parte, prima o poi, visto che "il centrodestra non si può riproporre con le vecchie formule.
Abbiamo un blocco che guarda ai prossimi mesi ma non ha una prospettiva, noi abbiamo l'ambizione di guardare ai prossimi anni. E la nostra scelta non è di convenienza, ma di convinzione".
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