LA CRISI
«Fondo speciale per i dipendenti Mam»
Il sindaco di Morazzone: useremo le tasse pagate dall’azienda
«Vorrei che le imposte comunali pagate dalla Mam, pregresse ed attuali, e sono tante, venissero messe in un fondo dedicato e momentaneamente congelate per un utilizzo futuro a sostegno dei lavoratori in esubero».
Parola di Matteo Luigi Bianchi, sindaco di Morazzone, che lunedì 26 giugno predisporrà una apposita delibera di giunta per un primo concreto segnale di solidarietà ai 90 addetti dell’azienda un tempo leader mondiale nel campo dei collettori che con un annuncio choc la proprietà cinese del gruppo Sunico ha deciso di licenziare sui 150 attualmente occupati.
«Se non ci fosse una buona uscita dignitosa – spiega il primo cittadino del piccolo comune del Contado - il Municipio deve essere pronto, nelle sue possibilità, per gestire la ricaduta sociale sul territorio. Io non so se si riuscirà a migliorare la situazione ma come nel passato sulla vicenda, e i lavoratori della Mam lo sanno, ci metterò tutto il mio impegno. Detto questo, ora meno comunicati e più azioni perché delle chiacchiere la gente è stufa».
Un riferimento quest’ultimo neppure troppo velato alle prese di posizione di alcuni big del Pd varesino, leggi il segretario regionale Alessandro Alfieri e quello provinciale Samuele Astuti, nonché collega di Bianchi in quanto sindaco della vicina Malnate, che a giudizio del primo cittadino lumbard avrebbero tentato di mettere una sorta di cappello sul delicato caso che sta drammaticamente interessando i lavoratori della storica azienda morazzonese, i quali al 90 per cento arrivano proprio dal paese o dalle zone immediatamente limitrofe.
«Sono rimasto sbigottito - commenta Bianchi - di come alcuni politici del Partito Democratico abbiano tentato di avvicinarsi alla vicenda Mam: un po’ sollecitati, un po’ perché si avvicinano le elezioni nazionali e regionali e ogni voto fa comodo anche se recuperato facilmente sull’emotività di una persona in difficoltà. Siccome i politici per ora proprio non servono e forse non serviranno mai, siccome non hanno elementi utili per aiutare le parti interessate stiano alla larga per favore, in questa fase, perché fanno ulteriore caos e il caos non serve a nessuno».
Parole pesanti quelle adoperate dal primo cittadino morazzonese che ricorda come gli organi preposti a interessarsi della questione siano Comune, Provincia e Regione.
«In questo esatto ordine - sottolinea ancora - e a prescindere dal colore politico di chi le rappresenta. Non ho mai chiesto a nessuno dei miei cittadini a quale colore appartenesse: se il mio ruolo presuppone un certo tipo di impegno, mi ci metto a testa bassa e lo faccio: e pretendo la stessa serietà. Se il sottoscritto è un leghista, non serve il politico del Pd che tenta di fare il comunicato stampa prima del mio per ingraziarsi la gente. Cerchiamo di tenere fuori dal paese queste robe inutili, come io ho sempre fatto. Il nostro comune avrà dei risvolti urbanistici e tributari da questa vicenda. Vado in bestia quando capisco che qualcuno vuole strumentalizzare tutto per quattro voti».
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