FESTIVAL AFI
Fotografie al Castello di Legnano
Legnano ospita al Castello Visconteo la mostra più importante della sesta edizione del festival fotografico europeo diretto da Claudio Argentiero: in essa sette fotografi conosciuti e stimati raccontano un pezzo del loro percorso. La manifestazione ideata e curata da Afi, Archivio fotografico italiano, per valorizzare la cultura dell’immagine come strumento di confronto tra popoli, è in calendario dal 18 marzo al 30 aprile in dieci città da Varese a Milano, il festival prevede una quarantina di mostre e poi seminari, proiezioni, multivisioni, letture di portfolio e presentazioni di libri. Tra gli autori coinvolti sono tanti gli stranieri, in particolare francesi, cinesi, giapponesi e spagnoli.
Maurizio Galimberti (Como, 1956) espone i suoi scatti dedicati a Parigi, da lui eletta a luogo e fonte di continua ispirazione per il suo lavoro e la sua produzione artistica.
Luca Catalano Gonzaga, fondatore dell’Associazione Witness Image, in «The bravery comes from the sea» propone il viaggio travagliato attraverso il Mediterraneo di uomini, donne e bambini che si affidano alla provvidenza, sopra una piccola imbarcazione, per conquistare una «povertà dignitosa» che gli occidentali hanno dimenticato: il punto di vista è quello dei soccorritori.
Yoshinori Mizutani riflette sullo «Shizen», che in giapponese significa «essere così come si è da se stessi»: la natura si produce da sé, non da Dio come in Occidente, in un processo completamente autoctono. Mizutani ci mostra - nelle sue immagini che hanno sedotto anche il grande stilista giapponese Issey Miyake - la sua visione della Natura di una città che sa stupire, come Tokyo con i suoi oltre tredici milioni di abitanti.
Tiziano Doria in «Per mezzo di fuoco» esprime il risultato di un lavoro che nasce dalla selezione e dalla raccolta quasi ossessiva di immagini relative a episodi di cronaca: l’artista pone l’attenzione su quegli eventi piccolissimi della storia che hanno in sé qualcosa di eclatante. Per esempio la partita a scacchi tra Spassky e Fischer, a Reykyavik nel ‘72, rappresenta lo scontro, attraverso due uomini, della Guerra Fredda tra l’Urss.
Carla Cabanas è una giovane portoghese che lavora sul concetto di memoria e tempo, legati a storie personali: un fil rouge unisce le sue storie a quelle di tutti noi, perché «No Man is an island», siamo tutti uniti. Il video «Quid pro Quo» è proiettato nella ex Cappella del Castello: è il filmato in bianco e nero di una «foto filmata», in cui la mano dell’artista entra nell’inquadratura con un coltello ed inizia a graffiare.
Francesca Catastini, toscana, classe 1982, con «The modern spirit is vivisective» si avventura nei meandri del corpo umano, esplorando e sfatando antichi malintesi sullo studio dell’anatomia: parte dai vecchi teatri anatomici e procede con immagini inedite, austere e ironiche.
Justine Tjallinks nella serie «Nude» (2014) affronta un tema inedito: vivere con il problema dell’albinismo significa non solo l’assenza di pigmentazione della pelle e dei capelli, ma anche potenziali minusvalenze nella capacità visiva. L’albino indossa la sua vulnerabilità sul lato esterno (la pelle) visibile a tutti. La fotografa olandese sottolinea la fragilità e la forza di essere come si è, in bilico tra la vulnerabilità e la forza dentro di sé. A Legnano, Castello Visconteo, viale Toselli, inaugurazione sabato 18 alle 19, fino al 30 aprile sabato 15-19, domenica 10-12.30 e 15-19, ingresso libero.
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