Immigrati
Francia, al via evacuazione dei migranti dalla "Giungla" di Calais
L'operazione dovrebbe terminare in una settimana
Calais (Francia), 24 ott. (askanews) - Un totale di 2.318 migranti hanno lasciato oggi la "Giungla" di Calais, primo giorno dell'operazione di evacuazione della più grande bidonville d'Europa, divenuta simbolo della crisi dei rifugiati nel vecchio continente. "Bye Bye, Giungla!" ha scandito un gruppo di migranti mentre, bagagli alla mano, avanzava fra le strade fangose di questa baraccopoli dove migliaia, soprattutto afgani, sudanesi e eritrei, vivevano in condizioni di estrema precarietà con il sogno di attraversare la Manica e raggiungere il Regno Unito.
I migranti avevano cominciato a mettersi in fila fin dalle 6 di questa mattina con valigie e zaini davanti al capannone che funge da quartier generale per l'operazione di smantellamento del campo, che dovrebbe durare una settimana. Il primo autobus con a bordo 50 sudanesi ha lasciato la città portuale del Nord della Francia alle 8,45, diretto in Borgogna. Entro le prime ore del pomeriggio, 25 veicoli erano già in viaggio verso le varie destinazioni selezionate dal governo con un totale di 1.051 persone a bordo. Le autorità contavano di trasferire nella giornata di oggi a bordo di una sessantina di autobus da 2.000 a 2.500 migranti.
Domani sono previsti 45 passaggi e mercoledì 40. La polizia, presente in forza nel campo - 1.250 gli agenti mobilitati - è intervenuta solo una volta per sedare un tafferuglio: il ministro dell'Interno Bernard Cazeneuve ha detto che l'operazione sta procedendo generalmente "in maniera calma e ordinata".
Complessivamente, secondo il ministero, sono 6.484 i migranti che dovranno essere trasferiti nei 451 centri di accoglienza sparsi su tutto il territorio nazionale. Secondo altre stime però nella bidonville abitano fino a ottomila persone. Il governo francese ha tenuto a sottolineare il carattere "umanitario" dell'operazione.
Le autorità assicurano di aver fornito 7.500 alloggi in diverse località, decisione che ha sollevato non poche reazioni nelle comunità ospitanti, spesso fomentate dalla destra che paventa la moltiplicazione di tante "mini-Calais" in tutta la Francia.
Altro elemento che preoccupa le Ong e di tensione, in
particolare tra Londra e Parigi, riguarda la sorte di circa 1.300 minori non accompagnati che si trovavano nel campo, di cui circa 200, principalmente con familiari nel Paese, avrebbero già
raggiunto la Gran Bretagna nel weekend. Gli altri minori saranno
ospitati nelle prossime ore in un container nel campo mentre le
autorità britanniche procedono alle verifiche. Questa mattina la
ministro francese degli Alloggi Emmanuelle Cosse aveva criticato
la riluttanza di Londra nell'accoglierli: "è scandaloso che il
ministro Cazeneuve abbia dovuto recarsi più volte in Inghilterra
per ottenere che il governo britannico applicasse il diritto
internazionale".
Le operazioni vere e proprie di demolizione del campo
prenderanno il via non prima di domani. Le autorità francesi
hanno detto che coloro fra i migranti che acconsentono ad essere
ricollocati possono fare richiesta di asilo in Francia. Quelli
che si oppongono rischiano invece una possibile deportazione.
Jean-Marc Puissesseau, direttore del porto di Calais dove i
migranti a gennaio avevano occupato brevemente un traghetto, ha
detto alla Bbc di essere un "uomo molto, molto felice". "Per noi
è un vero D-Day," ha dichiarato, plaudendo alla fine di uno
"stress costante" dei camionisti costretti a stare all'erta per
scongiurare i tentativi dei migranti di salire a bordo dei loro
mezzi per raggiungere clandestinamente il Regno Unito. Una decina di giovani sono morti così, investiti lungo la strada o mentre tentavano di salire sui treni Eurostar diretti oltre Manica.
(fonte Afp)
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