VIA SCIESA
Fu lui a spingere Raffaella: pena definitiva
La Cassazione conferma la condanna: dai domiciliari al carcere, l’ex fidanzato Marco Lenzi dovrà scontare 12 anni per tentato omicidio
Nel dramma che ha vissuto e che, suo malgrado, è costretta a vivere tuttora, c’è una cosa che le ha dato la forza di provare a voltare pagina: quella di essere stata creduta. In effetti da quando Raffaella Scialpi, 33 anni, ha confidato per la prima volta il suo segreto a un’operatrice socio-sanitaria dell’Ospedale di Circolo di Varese - all’incirca un mese dopo la sua caduta dal quinto piano di un appartamento di via Sciesa avvenuta il 10 aprile di tre anni fa -, le hanno creduto tutti. Raffaella disse che a buttarla giù dal balcone era stato il suo fidanzato di quattordici anni più grande di lei, Marco Lenzi, un soggetto da lei definito «geloso e violento», del quale peraltro era innamorata.
Quello che più conta è che le abbiano creduto prima i tre giudici del Tribunale di Busto Arsizio, poi il collegio giudicante della terza Corte d’Appello di Milano e, alla fine, anche i cinque giudici della Corte di Cassazione. Proprio questi ultimi, respingendo al mittente il ricorso proposto dai legali dell’imputato, gli avvocati Maria Cristina Marrapodi e Mauro Umiltà, hanno confermato integralmente la sentenza di condanna a dodici anni per tentato omicidio inflitta in primo grado a Lenzi che, questione di ore, dovrà lasciare l’abitazione, dove si trovava agli arresti domiciliari, per entrare in carcere e scontare la pena diventata ormai definitiva.
«Sì, ho avuto modo di comunicare la decisione della Suprema Corte a Raffaella (che attualmente vive con la madre, ndr) e lei mi ha manifestato tutta la sua soddisfazione per la sentenza», ha commentato Marco Ventura, l’avvocato che ha seguito la donna in tutti i passaggi processuali, dopo la decisione di quest’ultima di costituirsi parte civile (le è stato riconosciuto un anticipo sul risarcimento di cinquantamila euro, ndr).
«Mi ha detto che ha sempre avuto fiducia nella giustizia, nonostante l’ex fidanzato abbia sempre contestato la sua ricostruzione, e questa sua fiducia è stata premiata».
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