G7
G7 unito contro Isis, non sul clima. Gentiloni: "Punti in comune"
Il premier parla di confronto sincero e punta a un compromesso sui migranti
Taormina, 26 mag. (askanews) - I leader del G7, al termine della prima giornata di una discussione "sincera" e "aperta", si trovano d'accordo (come scontato) nella lotta al terrorismo, vicini a un "compromesso" sulla questione dei migranti e lontani sul clima, mentre si registrano "punti in comune" sulle questioni legate al commercio. A tracciare un primo bilancio, a luci e ombre, è stato il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, in una dichiarazione al termine della prima sessione.
I sette dopo la prima giornata di lavoro hanno firmato una dichiarazione congiunta in cui si impegnano a "raddoppiare gli sforzi" contro il terrorismo, con una maggiore collaborazione tra i ministri degli Interni per prevenire il rischio dei foreign fighters e per "tagliare le risorse" economiche. "Abbiamo dimostrato - ha detto Gentiloni - la nostra unità e la nostra determinazione nel continuare la lotta contro il terrorismo e, dopo quello che è successo a Manchester, è anche un messaggio di amicizia e vicinanza alla Gran Bretagna".
Per il resto la discussione è stata molto "aperta", come previsto, con alcuni "punti in comune" ma anche distanze, più o meno ampie, su alcune partite, a cominciare dalla questione dei cambiamenti climatici, che viene sostanzialmente rimandata.
C'è stata una "discussione diretta e sincera" che "si traduce in punti di convergenza sulle maggiori questioni affrontate: dalla crisi siriana, alla crisi libica e della Corea del Nord", ha detto Gentiloni, ammettendo che sui "grandi temi del commercio internazionale si sta ancora lavorando" anche se ci sono "punti in comune su cui si può lavorare". Il nodo più complesso è quello del clima, questione che resta "sospesa" perchè sugli accordi di Parigi "l'amministrazione Usa ha in corso una riflessione interna di cui gli altri Paesi hanno preso atto confermando il loro impegno totale" e auspicando che gli Usa "vorranno partecipare".
Per quanto riguarda la questione dei migranti, una di quelle che più sta a cuore all'Italia, il tema è stato affrontato, ma se ne discuterà in modo più approfondito domani, anche con una sessione "outreach" a cui sono stati invitati i leader di Etiopia, Kenya, Nigeria, Niger e Tunisia. Sul punto, dopo che già nei giorni scorsi era tramontata l'ipotesi di una dichiarazione ad hoc, l'Italia lavora per mettere a punto il passaggio nel comunicato stampa finale. Al momento, spiegano fonti diplomatiche italiane, quello che si profila è un "buon compromesso", tenendo conto delle resistenze degli Usa a interventi più incisivi. Nella bozza di documento finale si riaffermano "i diritti umani dei migranti e rifugiati" ma anche "i diritti sovrani degli Stati di controllare i loro confini e fissare chiari limiti ai livelli netti di immigrazione". E, come chiesto dall'Italia, c'è accordo "nello stabilire partnership per aiutare i Paesi a creare nei loro confini le condizioni che risolvano le cause della migrazione".
La serata dei leader a Taormina si conclude con il concerto al Teatro Greco e la cena offerta dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Gli sherpa, a partire da quelli italiani, e gli stessi leader hanno ancora una notte e domani mattina per tentare di avvicinare ulteriormente le posizioni.
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