VERSO IL VOTO
Galimberti in testa nei sondaggi
Il candidato del centrosinistra (44,7%) avrebbe quasi 6 punti di vantaggio su Orrigoni («È la classica mossa di chi sa di essere indietro»). Malerba al 13,4: «Siamo in crescita»
Galimberti al 44,7 per cento, Orrigoni staccato di 6 punti e Malerba in risalita al 13,4 per cento. Il dato è contenuto in un sondaggio dell’osservatorio Lorien e, mercoledì 11, è stato reso pubblico nel corso di un incontro organizzato dal candidato sindaco del centrosinistra.
I numeri sono stati rilevati attraverso interviste a 800 varesini che, su 5404 contattati, hanno deciso di rispondere alle domande della ricerca.
Davide Galimberti sarebbe dunque in testa. E neanche di poco. Con lui, infatti, il centrosinistra sfiorerebbe il 45%, mentre Paolo Orrigoni si attesterebbe al 38,7%. A seguire Stefano Malerbain rimonta al 13,4%, Flavio Pandolfo all’1,6%, Andrea Badoglio all’1,4% e Francesco Marcello inchiodato allo 0,2%. Nello scenario dipinto, con i non votanti al 7% e gli indecisi (probabilmente astenuti) al 23, si andrebbe al ballottaggio con Malerba ago della bilancia. E, rispetto a tre mesi fa (sondaggio Swg) i principali contendenti sono in ascesa, anche perché è stato ridistribuito il dieci per cento potenziale del Movimento 5 stelle, assente dalla competizione elettorale.
Si tratta ovviamente di dati da prendere con le pinze, tanto che lo stesso Galimberti ha commentato: «Speriamo che siano confermati o addirittura incrementati a giugno. Di certo si tratta di numeri importanti, soprattutto per il 60 per cento di cittadini che giudicano negativamente l’operato di Attilio Fontana e della sua maggioranza, ribadendo la voglia di cambiamento verso amministratori più capaci nel rispondere alle esigenze della città».
E gli altri che ne pensano? Paolo Orrigoni, dopo che Matteo Salvini ha pronosticato una vittoria al primo turno, risponde con ironia, parlando di «auto-proclamazione di sindaco da parte di Davide Galimberti». E aggiungendo: «Mi fa sorridere notare che si ricorra ancora ai vecchi sistemi della comunicazione politica pur di guadagnare qualche voto in più. Il volere far credere di essere in vantaggio attraverso la diffusione di sondaggi fatti ad hoc punta infatti ad avviare quell’effetto di tutti sul carro del vincitore. E’ la classica mossa di chi sa di essere indietro e cerca in qualunque modo di emergere. Guardate cosa sta succedendo a Roma, in una guerra tra candidati in cui ognuno dice di avere un sondaggio che lo incorona vincitore. Anche noi ovviamente abbiamo i nostri sondaggi, periodici e attendibili, ma non vogliamo cadere nel giochino da vecchia politica del rinfacciarsi risultati completamente opposti, pubblicando i nostri che ci danno in vantaggio e che smentiscono i dati presentati oggi da Galimberti. Sia per tenere un profilo sobrio, non urlato e rispettoso nei confronti sia dei cittadini che degli altri candidati, ma soprattutto perché sappiamo che al momento del voto i cittadini sceglieranno in base alla credibilità di una persona e delle sue proposte e non secondo ridicole conferenze stampa su sondaggi di parte». Stefano Malerba, invece, vede soprattutto il lato più positivo: «Ci davano al 4 per cento - afferma -, e ora siamo oltre il 13. Manca un mese. Se continuiamo a crescere così, ci va benissimo».
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