OSPEDALE UNICO
Gallarate frena sull’area donata
Il sindaco Cassani: «Nobile regalo, ma ho dubbi su ubicazione e costi». Da Busto no comment
Arriva la doccia fredda sugli entusiasmi nati dopo l’intenzione di donazione di un maxi-terreno, per edificarci il nuovo ospedale unico, avanzata dall’imprenditore Antonio Castiglioni.
A frenare gli entusiasmi è Andrea Cassani, sindaco di Gallarate, che sull’opportunità spuntata nei giorni scorsi nutre delle perplessità. «La nobiltà del gesto di questo bustocco non è in discussione, così come è doveroso che la Regione approfondisca il potenziale di impiego di quel terreno in ogni suo aspetto», spiega in premessa il primo cittadino. Però, per Cassani, ci sono problemi non di poco conto da considerare: «Se affrontiamo la vicenda dal semplice punto di vista dell’ubicazione, non ho dubbi nel dire che è molto meglio l’area della 336 rispetto a quella oggetto di donazione. Si tratta infatti di un luogo più baricentrico fra le due città e quindi capace di fornire un’accessibilità migliore a tutti i cittadini coinvolti nel progetto».
Ovviamente non dimentica l’aspetto del risparmio, visto che i quasi 250mila metri quadrati messi sul piatto da Castiglioni hanno un valore stimato in almeno 20 milioni di euro. «Tuttavia - precisa - c’è da fare qualche ragionamento in più per rispondere a una domanda che subito mi sono fatto alla notizia: siamo certi che si tratti della soluzione economicamente più conveniente?». Il perché è presto detto e fonda su due elementi: «Da un lato non credo che sia necessario un terreno tanto esteso come quello cassanese, quindi ne useremmo solo una parte e quindi avremmo un risparmio sulla decina di milioni di euro. Dall’altro, invece, se anche optassimo per la soluzione in questione, è ovvio che si dovrebbero creare infrastrutture di collegamento con Gallarate (anche per alleggerire una strada già trafficata) e non so se alla fine andremmo a spendere meno di quanto richiede l’edificazione sulla 336».
Quest’ultima, insomma, sembra restare la soluzione preferita da Cassani, «però non si dica che la mia posizione sia dettata dalla necessità di risolvere le complessità che riguardano l’area 336, perché non è l’ospedale unico che può togliere i nodi». Eppure la frenata rispetto al maxi-regalo è chiara: «Però siano l’assessore regionale Giulio Gallera e il governatore Roberto Maroni a fare tutti gli approfondimenti, perché io non ho preconcetti e voglio solo che si arrivi alla decisione più utile per tutti, in primis per i nostri cittadini che hanno bisogno di una struttura di eccellenza sanitaria facilmente raggiungibile. Quindi pesiamo pro e contro delle varie opportunità e arriviamo a definire la strada giusta da imboccare».
Se Gallarate nicchia, Busto Arsizio per adesso mantiene il massimo riserbo sul caso. Infatti il sindaco Emanuele Antonelli non vuole fare dichiarazioni sugli ultimi risvolti della vicenda. «L’obiettivo della mia amministrazione è fare il polo sanitario del futuro», si limita a dire. Così, sollecitato sull’intenzione di donazione arrivata proprio a Palazzo Gilardoni, tiene la linea del riserbo: «Prima di dire qualcosa, voglio parlare personalmente con l’imprenditore che ha deciso di avanzare la proposta».
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