Immigrati
Galletti: affondare barconi a deriva viola norme nazionali e Ue
"Trainarli a riva e creare lavoro con uno smaltimento corretto"
Roma, 10 giu. (askanews) - "Credo che la rimozione fisica mediante affondamento immersione dei battelli alla deriva non possa che presentare caratteristiche di eccezionalità e contingenza e che il ricorso a tale prassi non possa che essere decisa e avallata preventivamente a livello europeo e internazionale, proprio perché configura la violazioni di normative nazionali, europee e trattati internazionali". Lo ha detto il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, ascoltato questa mattina dal Comitato Schengen sull'emergenza migranti.
Per Galletti "l'unica strada percorribile per evitare che i battelli abbandonati a se stessi, dopo aver tratto in salvo i migranti in acque non territoriali, possano rappresentare un rischio per la navigazione o per l'ecosistema marino in caso di affondamento, o venire al limite riutilizzati dagli scafisti, è quello di trainarli presso la costa con appositi rimorchiatori dedicati per poi assoggettarli, una volta definitone lo status proprietario, alla luce degli usi e delle consuetudini internazionali, alle operazioni di recupero e smaltimento".
"In tale eventualità - ha proseguito il ministro - non sarebbe scorretto parlare di dare vita a una filiera produttiva che possa garantire uno smaltimento corretto e non inquinante dei barconi stessi sulle coste siciliane con l'avvio di una esperienza cantieristica che una volta superata la fase emergenziale potrebbe proseguire creando lavoro, professionalità e sviluppo in una terra segnata dalla crisi e dalla disoccupazione", ha concluso Galletti.
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