LE ELEZIONI
Galli sindaco, il ritorno
All’uscente Cavalotti non riesce la rimonta: stravince l’ex presidente della Provincia
Un trionfo. Dario Galli torna al primo piano del municipio dopo 15 anni. Vince il ballottaggio, calendarizzato in una data che più infelice non si può, con uno scarto che non ammette discussioni: 55,97% contro il 44,03% della sua avversaria. Un successo che si è manifestato fin dalle prime schede scrutinate nei 15 seggi (più i due speciali dislocati all’ospedale Galmarini e alla clinica Maugeri).
Il verdetto delle urne è implacabile per il centrosinistra. Laura Cavalotti lascia la poltrona più prestigiosa della città dopo un solo mandato. Non era mai accaduto dal 1975 a ieri notte quando, a mano a mano, si è delineato il successo di Galli. Anche questo è un dato sul quale il centrosinistra, che ha governato per cinque anni, dovrà riflettere. E dovrà riflettere anche su certi passaggi di questa legislatura che si è ufficialmente conclusa col voto di ieri, durante la quale si sono manifestati, a tratti, dissensi e divisioni all’interno della stessa maggioranza. Diversità di opinione anche su temi delicati, ai quali il sindaco ha cercato di porre rimedio forte del consenso popolare che aveva ottenuto nella precedente tornata amministrativa.
Dunque Dario Galli, candidato del centrodestra, sostenuto da Lega Nord, Forza Italia, Movimento Prealpino e Tradate Libera, ha riconquistato una città che sembrava avere virato definitivamente a sinistra. Invece no. Invece lo zoccolo duro della Lega e di tutto il centrodestra è riaffiorato in queste elezioni. Una ritrovata unità che ha prodotto una vittoria schiacciante. Sul voto di ieri pesa, comunque lo si legga, il dato dell’astensione che ha superato il 50 per cento.
Si diceva che la scarsa affluenza avrebbe potuto favorire la rimonta di Laura Cavalotti che, al primo turno, si era fermata poco oltre il 35 per cento dei consensi. Fin da subito una rimonta che sembrava impossibile, ma il sindaco uscente si è battuto con l’onore delle armi: «Sono felice per essermi liberata di un peso», sono le prime parole di Cavalotti, che non ha alcuna intenzione di lasciare la scena politica: «Saremo in Consiglio comunale a vigilare su quello che faranno, su ogni mossa e su ogni provvedimento che prenderanno, visto che salgono al primo piano del municipio e si trovano i problemi risolti dopo quello che hanno lasciato. Vigileremo», insiste l’ex sindaco, «visto lo zero del loro programma e su quello che stanno raccontando. Li sfido sui contenuti che in campagna elettorale sono stati assenti come assente è stato il candidato Galli».
È la domanda alla quale risponderanno nei prossimi cinque anni i consiglieri che con il neosindaco hanno ottenuto questo risultato che, per certi versi, era insperato. «Insperato? Direi di no», risponde un entusiasta Galli: «Sono sempre stato convinto che saremmo riusciti a mandare a casa l’amministrazione di sinistra e il suo sindaco che ha riportato Tradate indietro di anni. Il primo pensiero è per gli elettori, per la città che aveva voglia di cambiare. Noi il passato? Noi siamo il futuro, anzi le urne hanno detto che i tradatesi hanno fiducia in noi e non hanno avuto fiducia in quanti, per cinque anni, hanno dato la colpa agli altri su ogni cosa, hanno sparso veleno e raccontato una realtà diversa da quella che era. Ora ci mettiamo al lavoro per rilanciare la città».
Sotto il municipio poco prima della una di notte si sentono gli applausi dei sostenitori di Galli. Tradate volta pagina dopo soli cinque anni.
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