IL LIETO FINE
Gattino salvato in Provincia
Vigili del fuoco allertati dagli addetti alla Formazione professionale, nella sede di via Valverde. Il micio è già stato affidato
Due ore di pianto disperato da un’altezza di circa cinque metri. Come sia finita lassù il gattino di nemmeno un mese è un mistero che i dipendenti dell’Ufficio Formazione professionale della Provincia di Varese si stanno chiedendo ancora oggi.
Di certo c’è che dopo due ore di lamenti, s’è trovata la soluzione.
Merito dei dipendenti della Formazione, tra cui il pensionato Amerigo Cavalli, 62 anni, dal 1980 al servizio dei varesini (in Comune, al Decentramento, come segretario degli allora Consigli di Circoscrizione e poi come responsabile fino al 1995 e poi alla Formazione professionale) e dal prossimo 16 ottobre al meritato riposo.
Cavalli, coi colleghi, ha prima cercato d’individuare il gattino, poi, scoperto che si trovava ad altezze non proprio accessibili se non con le precauzioni del caso, ha allertato i vigili del fuoco.
Immediato l’intervento e poco dopo, il micio è stato affidato a Silvana Bosio, altra ex dipendente della Provincia ora in pensione, amante dei gatti, che ha subito postato la foto del “nuovo arrivato” su Facebook.
Dopo la visita dal veterinario, s’è scoperto che il micetto è in salute, che ha sì e no un mese e che fa parte di una nidiata di gattini nati alla fine di agosto. Per quale motivo mamma gatta si sia però dimenticata della creatura resta un mistero.
«Magari - chiosa Cavalli - è stato il micietto ad arrampicarsi lassù, finendo fuori del controllo diretto, magari la mamma ha deciso di abbandonarlo non riuscendo a badare agli altri gattini. Però adesso sta bene che poi è quel che importa».
Non poteva mancare la foto di rito con vigile del fuoco e micio per immortalare il lieto fine: a scattarla proprio Cavalli, già «fotografo per mestiere - si schermisce lui - fino al sopravvento del colore. Scherzi a parte, vorrei che arrivasse un grande grazie ai vigili del fuoco che nonostante la penuria di risorse si distinguono sempre per utilità e umanità».
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