M.O.
Gentiloni difende voto a Unesco su Gerusalemme
In un'intervista al Corriere della Sera
Roma, 22 ott. (askanews) - L'astensione italiana sulla risoluzione dell'Unesco relativa alla denominazione in arabo dei luoghi sacri di Gerusalemme è stato "il modo migliore" per contrastare la negazione da parte dell'agenzia Onu del "legame tra ebraismo e luoghi sacri di Gerusalemme". L'ha affermato il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni in un'intervista pubblicata oggi dal Corriere della Sera, dopo che ieri il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha definito un errore riproporre "in automatico" la posizione tradizionale dell'Italia e ha annunciato un cambio di rotta.
"La negazione da parte dell'Unesco del legame tra ebraismo e luoghi sacri di Gerusalemme è assurda, ma si ripete da anni. E' l'undicesima volta che l'Italia si astiene. La discussione fra le diplomazia è se il modo migliore di contrastare questa assurdità sia di cercare di ridurre l'area di consenso a questa posizione, strada seguita fin qui dall'Italia, ovvero, come fanno Stati uniti, Gran Bretagna e Germania, se sia meglio testimoniare la propria contrarietà", ha osservato il ministro.
"Ricordo - ha continuato - che quest'anno per la prima volta i paesi astenuti sono più di quelli a favore: 27 a 23, on sei voti contrari. Rispetto alla precedente votaqzione una decina di paesi, fra i quali Francia e Svezia, sono passati dal sì all'astensione. Mi rendo conto che questo calcolo diplomatico non è stato capito e che la scelta di voto abbia ferito la sensibilità di molti. Ne ho parlato con Renzi, alla prossima occasione, in aprile, cambieremo il nostro atteggiamento".
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