M.O.
Gerusalemme, nuove proteste palestinesi ma non si vede intifada
Hamas aveva lanciato appello a un "Venerdì di rabbia"
Gerusalemme, 15 dic. (askanews) - Migliaia di palestinesi hanno preso parte oggi a nuove proteste contro riconoscimento da parte di Washington di Gerusalemme come capitale di Israele. Tuttavia ad una settimana dalla controversa decisione del presidente Donald Trump, non c'è alcun segno della terza intifada minacciata dal movimento islamico di Hamas.
L'annuncio del 6 dicembre che ha rotto con decenni di politica americana con il trasferimento dell'ambasciata Usa da Tel Aviv a Gerusalemme ha suscitato un coro di condanna internazionale e proteste nei territori palestinesi e nel mondo arabo e musulmano.
Finora nelle proteste sono stati uccisi quattro palestinesi e feriti oltre un migliaio, secondo il ministero della Salute palestinese. I manifestanti hanno bruciato bandiere americane e israeliane e calpestato immagini Trump. Ma le preoccupazioni che la decisione avrebbe portato a una grande ondata di spargimento di sangue non si sono finora materializzati.
Oggi giornata di preghiera collettiva del venerdì musulmano, le proteste sono riprese in diverse città in Cisgiordania ed anche nella Striscia di Gaza.
Nell'enclave controllata da Hamas, dove il movimento islamico aveva indetto un'altro "Venerdì di rabbia", le strade sono state invasa da migliaia di persone.
Nella Cisgiordania occupata, alcune migliaia di persone si sono radunate nella città di Hebron a sud della città santa ma anche più a nord dove ci sono stati scontri nei pressi del campo di Arroub, a sud di Betlemme.
A Gerusalemme stessa, circa 30.000 persone hanno pregato alla moschea di Al-Aqsa, il terzo sito più sacro per i musulmani, secondo l'organizzazione islamica. La grande maggioranza dei fedeli ha lasciato il luogo di culto senza incidenti anche se nella città vecchia di Gerusalemme sono stati registrati piccoli tafferugli.
Nei pressi di Ramallah, un giovane palestinese che ha pugnalato un agente israeliano è stato gravemente ferito dal fuoco della polizia.
(fonte Afp)
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