I DISAGI
Ghiaccio e cadute: Pronto soccorso in tilt
Solo lunedì 19 dicembre 216 pazienti di cui cinque “fratturati” vittime di scivolate. Ricoveri bloccati
L’arrivo del grande freddo, anche se non caratterizzato ancora dall’esplosione dell’influenza, ha fatto registrare un record di affluenza al Pronto soccorso dell’ospedale di Circolo. Complice anche la neve caduta lunedì 19 dicembre.
Nel primo pomeriggio di lunedì infatti sono arrivate in ambulanza cinque persone con fratture causate da scivolate sulla neve, anziani che stavano camminando o persone che stavano semplicemente spalando. Un paio di polsi rotti e per il resto fratture agli arti inferiori.
Nella serata altri pazienti caduti su neve e ghiaccio stavano attendendo il responso di lastre e accertamenti diagnostici.
Una situazione difficile che si somma al tipico iperafflusso di pazienti invernale e che, quest’anno, non si era ancora verificato in modo esplosivo in quelli che in passato venivano bollati come i “lunedì neri” del Pronto soccorso.
Giorno da Guinness, il 12 dicembre scorso e un andamento tra i 169 e 203 malati nell’arco delle 24 ore per il resto della settimana.
Così è scattato il piano di gestione del sovraffollamento. Un piano diviso in vari “capitoli” che, a seconda del numero di pazienti e secondo anche altri parametri, stabilisce come l’ospedale corre ai riparti. «Sì è scattato il piano», conferma il direttore generale dell’Asst Sette Laghi, Callisto Bravi.
Tradotto: ricoveri programmami bloccati, perché i posti letto nei reparti vanno lasciati liberi per i pazienti che arrivano in Pronto soccorso e per i quali sono indispensabili operazioni o accertamenti ulteriori.
Le urgenze vengono ovviamente tutte garantite, ma chi in queste ore avrebbe dovuto subire ricoveri programmati e dunque non in urgenza, deve attendere almeno qualche ora e tenere la borsa pronta per la chiamata. Che arriverà, al più presto, ma non ora.
Un disagio, certo, non da poco.
«La scorsa settimana abbiamo registrato 216 pazienti e in questo fine settimana abbiamo assistito moltissimi anziani ultraottuagenari, la maggior parte bisognosi di ricovero».
Così il primario del Ps, Saverio Chiaravalle. Molti i pazienti con problemi cardiorespiratori collegati all’età avanzata e al freddo, e con molte gastroenteriti, per le quali è necessario trattenerli in ospedale.
«Il fatto che nel fine settimana il numero degli accessi non abbia superato il tetto dei 180 non è significativo sul fronte del blocco dei ricoveri programmati, perché molto dipende dalle condizioni dei pazienti e in questi giorni le complicanze che hanno colpito gli anziani sono state notevoli».
© Riproduzione Riservata