FERITA APERTA
Giù altre 104 case sotto gli aerei
Ecco il piano della seconda tranche di demolizioni che scatterà in estate: ora basta degrado e clandestini
Tre milioni e novecento mila euro per il primo lotto di demolizioni, completato mentre Milano veniva invasa dai visitatori di Expo. Altri tre milioni e novecento mila euro, da finanziare mediante l’utilizzo di parte delle risorse disponibili sul Fondo di rotazione Malpensa, per completare l’opera con il secondo e ultimo intervento. La prossima estate torneranno le ruspe a Case Nuove, Ferno e Lonate Pozzolo per abbattere le case delocalizzate ancora in piedi, da troppo tempo ormai esempio di degrado, abusivismo e insicurezza attorno all’aeroporto. E’ una ferita aperta dal 1998 che Regione Lombardia chiuderà per sempre, con un ultimo sacrificio economico per le casse pubbliche che, a conti fatti, peserà quasi otto milioni di euro. Fu l’assessore al Territorio Viviana Beccalossi, tre anni fa, a dire che quella vergogna attorno a Malpensa sarebbe scomparsa, ed entro la fine dell’anno potrà dire di avere mantenuto la promessa.
Secondo i numeri ufficiali di Aler, contenuti nel progetto di fattibilità presentato ai tre Comuni interessati nei giorni scorsi, la prima fase di demolizione ha raso al suolo 102 immobili.
La prossima estate ne verranno abbattuti altri 104, di cui 59 a Lonate Pozzolo, 33 a Case Nuove e 12 a Ferno. Se si considera che, complessivamente, furono 536 le unità immobiliari, corrispondenti a circa 250 immobili, acquisite da Regione Lombardia con i due bandi di delocalizzazione (2001 e 2007), si può dire che il problema è risolto. Sono pochissime le case che rimarranno ancora in piedi, di cui la stragrande maggioranza sono già state riconvertite come sede di associazioni del territorio.
© Riproduzione Riservata