L'OPERAZIONE
Grande Amga da gennaio
Il presidente Giuliano ribadisce l'intenzione di fondere l'ex municipalizzata legnanese con Agesp (Busto) e Amsc (Gallarate). Ma resta il nodo Accam
Tre settimane per terminare l’analisi dei conti delle tre società, poi se tutto andrà come previsto ci si metterà attorno a un tavolo per stringere i tempi. L’obiettivo è quello di rendere operativa la grande Amga il primo gennaio del prossimo anno, così da inaugurare il bilancio della nuova società con l'anno solare. Ma se su questa data sono tutti d’accordo, prima di raggiungere il traguardo restano da superare ancora un paio di scogli: il primo è la verifica della fattibilità economica dell’operazione, perchè per dirla con le parole del presidente di Amga Spa Nicola Giuliano "l’incorporazione si farà solo se la nuova società costerà un euro in meno della somma delle tre attuali"; il secondo invece è il futuro di Accam, perchè come ricorda il sindaco di Busto Arsizio Gigi Farioli "non possiamo dimenticare che lì esiste una società che deve essere tutelata". L’occasione per fare il punto sulla trattativa tra Amga (Legnano e altri 14 Comuni), Agesp (Busto più cinque) e Amsc (Gallarate) è arrivata mercoledì, a margine della conferenza stampa convocata da Giuliano per annunciare che nel 2015 l’ex municipalizzata di Legnano risparmierà un milione sulla gestione del servizio rifiuti (per i legnanesi questo si tradurrà in uno sconto del 5% sulla Tari). "Il risultato è stato possibile grazie all’economia di scala di una raccolta su 15 Comuni - ha spiegato Giuliano - Con l’allargamento del bacino a Busto Arsizio e Gallarate, i risultati saranno ancora migliori". Se è vero che anche nelle società di servizio oggi contano le dimensioni, il piano dei tre Comuni è semplice: oggi la società di Amga che si occupa di igiene ambientale serve un bacino di 195 mila utenti, che diventeranno 350 mila dopo l’aggregazione con Agesp e Amsc. Dai 9 Comuni del 2013 si è già arrivati ai 15 di oggi; l’obiettivo è ora arrivare a una società che garantisca il servizio di raccolta su un totale di 21 Comuni. "L’obiettivo di Legnano è anche il nostro - afferma Farioli -, ma ricordo che resta ancora da sciogliere il nodo sul futuro di Accam. Bisogna tutelare la società e 90 posti di lavoro, ricordo che la convenzione ha impegnato i Comuni soci fino al 2025. Va bene parlare di aggregazioni e fusioni, anche noi vogliamo far partire la nuova società il prossimo primo gennaio. Ma sul piatto bisogna mettere anche l’impianto di Borsano e chi ci lavora".
"Credo che il futuro di Accam possa essere deciso solo al tavolo cui Legnano, Busto e Gallarate sederanno assieme" afferma il sindaco di Gallarate Edoardo Guenzani.
© Riproduzione Riservata