Egitto
Grande offensiva Isis nel Sinai: decine di morti -riepilogo
Centinaia di Jihadisti hanno usato anti-aerea e armi pesanti
Roma, 1 lug. (askanews) - E' una offensiva di grande stile quella lanciata oggi dai jihadisti dello Stato Islamico (Isis) che "a centinaia" hanno attaccato numerose postazioni dell'esercito egiziano nella penisola del Sinai, all'indomani del primo anniversario della destituzione del presidente islamico Mohammed Morsi da parte dei militari.
Che la situazione in diverse città e nello stesso capoluogo del Sinai, Arish, sia pesante lo confermano le notizie diffuse dagli stessi media locali, che parlano di una settantina di morti nelle file dell'esercito egiziano. La stessa filiale egiziana del Califfato ha subito rivendicato la raffica di attacchi avvenuti simultaneamente ad Arish, Rafah e Sheik Zueid affermando di aver "colpito 15 obbiettivi".
Stando a quanto riferisce la tv satellitare, sarebbe di "oltre 70" il bilancio provvisorio dei morti tra i soldati egiziani, anche se il Cairo cerca di minimizzare il numero delle vittime parlando di una decina di morti. Al Ahram, principale giornale governativo, riferisce invece di "almeno 20 morti e una trentina di feriti" negli scontri nella sola città di Sheik Zueid, dove il commissariato di polizia "è assediato" dai jihadisti. La situazione in questa città è molto confusa, l'emittente qatariota citando fonti locali ha affermato che "uomini armati dell'Isis si sono posizionati in diverse strade della città".
Non solo ma, secondo le fonti di al Jazeera, lo stesso capoluogo Arish sarebbe in pericolo: "I jihadisti hanno seminato mine in tutte le strade a ovest della città per bloccare i rinforzi" alle forze governative in arrivo dal Cairo.
Da parte sua, un portavoce dell'esercito egiziano ha ammesso che "una settantina di terroristi hanno attaccato cinque postazioni dell'esercito con missili anti-aerei". Circostanza confermata anche da fonti locali citati da al Jazeera, secondo le quali "i jihadisti islamici per la prima volta hanno fatto ricorso a missili ed a armamenti pesanti".
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