Grandi incompiute, Sos da Maroni
Quando si parla di infrastrutture per la mobilità si finisce per entrare in un campo minato, pronto a esplosioni in serie tra progetti che non partono, appalti esposti al malaffare, cantieri che si interrompono all’improvviso per disparati motivi, lavori che non finiscono mai, finanziamenti che prima ci sono e poi svaniscono. Insomma, un ginepraio.
Lo sa Roberto Maroni, governatore della Lombardia, che lunedì 7 marzo ha consegnato al ministro Graziano Delrio, relatore con lo stesso Maroni alla Mobility Conference Exhibition organizzata da Assolombarda, l’aggiornamento del Piano regionale delle infrastrutture. Un dossier che prevede quattro interventi, due quali di primaria importanza anche per il Varesotto.
Esattamente: il completamento di Pedemontana e il collegamento a Malpensa dell’alta velocità ferroviaria. Due mega questioni che, specialmente per quanto riguarda la nuova autostrada, sono fonte di intoppi, forse di inghippi procedurali e tecnici, che tengono banco da tempo. Accanto a essi, ci sono proposte per piste ciclabili e per la navigabilità del Po. «Nelle prossime settimane - ha anticipato Maroni - mi vedrò con il ministro per prendere importanti decisioni. Sono quattro situazioni attorno alle quali intendiamo agire concretamente, facendo richieste precise al Governo».
La prima delle richieste, la più urgente, interessa di sicuro Pedemontana, ferma al palo perché sono finiti i soldi. E Roma, come ebbe a dire tempo fa proprio Delrio, non ha (avrebbe) intenzione di scucire un centesimo in più.
«Il Governo non è un bancomat» sono le precise parole del rappresentante dell’esecutivo Renzi. Il collegamento dello scalo aeroportuale varesino con l’alta velocità è parte di un vecchio progetto, in parte attuato negli ultimi mesi dell’esecutivo Formigoni, poi stoppato perché insostenibile: non c’erano passeggeri. Per un certo periodo in brughiera, via Busto Arsizio, è arrivato il Freccia Rossa. Ora si punta a un collegamento diretto con la linea ferroviaria tra Milano e Torino. Ma, quando?
Di nuovo Maroni: «Non dobbiamo fermarci, anzi, dobbiamo accelerare. Occorrono risorse e la forte collaborazione tra Regione e Governo. Questo serve per provare a realizzare le infrastrutture necessarie».
Servizio completo sulla Prealpina di martedì 8 marzo.
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