Grecia
Grecia, Fmi attacca: pensioni "da tedeschi" ma 6 anni prima
E con metà Pil procapite. Richiedono maxi trasferimenti da Stato
Roma, 11 giu. (askanews) - E' la Grecia ad avere pretese "insostenibili" su pensioni e tasse, affermano dal Fondo monetario internazionale. Questi capitoli rappresentano due dei "maggiori ostacoli" ad un accordo con in creditori internazionali, ha spiegato il direttore della comunicazione Gerry Rice durante un incontro con la stampa. Rice ha contestato che le richieste del Fmi siano inique, anzi ha ribaltato del tutto la questione. "In Grecia pensioni e salari rappresentano il 18 per cento della spesa primaria. Non è possibile raggiungere gli obiettivi di bilancio di medio termine senza una riforma delle pensioni. E tutti riconoscono che lo schema pensionistico greco è insostenibile".
Il sistema pensionistico ellenico "riceve trasferimenti annui pari al 10 per cento del Pil dallo Stato, a fronte di una media europea del 2,5 per cento. La pensione media greca è allo stesso livello che in Germania, ma si va in pensione sei anni prima e il Pil procapite - ha insistito l'esponente del Fmi - è la metà di quello tedesco". Rice ha voluto porre enfasi sul fatto fatto che le proposte di riforma del sistema pensionistico elaborate da Ue e Fmi avrebbero tutelato le pensioni delle fasce più vulnerabili.
E sulle tasse stessa storia. "La politica di aumentare aliquote già alte non è sostenibile. Quindi è cruciale allargare il prelievo e fin dall'inizio Fmi ha spinto per la riforma dell'Iva. La Grecia - ha detto Rice - ha uno dei maggiori gap nell'Ue su raccolta dell'Iva rispetto a quanto dovrebbe incassare. Ha una strutturazione molto complessa" di questa imposta e secondo il Fmi andrebbe rivista per ottenere entrate supplementari pari ad 1 punto di Pil.
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