MOTORI
Guidare «pulito» si può
In Europa le nuove auto sono sempre più «verdi». L’elettrico piace, sempre di più. Mercato leader in Europa del settore è la Norvegia che offre un insieme di disposizioni, dall’abolizione delle imposte sull’acquisto alla riduzione del bollo, dall’esenzione dell’Iva sull’acquisto all’assenza di pedaggi sule strade a pagamento, solo per citarne alcuni, che rendono vantaggioso l’acquisto di vetture elettriche. E in Italia? La voglia di guidare «pulito» c’è, la richiesta aumenta, ma per rendere realmente accessibile ai grandi numeri il mercato della mobilità elettrica, si rende indispensabile anche da noi, come negli altri Paesi, l’intervento degli incentivi statali.
Aspettando dunque una risposta dallo Stato, la crescita verde prosegue anche grazie alla bella notizia che entro il 2019 Enel doterà la rete autostradale italiana di ben 180 colonnine a ricarica rapida del tipo Fast Recharge Plus che permette la ricarica contemporanea di due veicoli in 20 minuti. Insomma le auto elettriche sono ormai pronte a staccarsi da quell’allure di vetture elitarie e spiccare il volo trasformandosi in macchine di famiglia con le quali viaggiare. Un’idea della situazione «elettrica» che viviamo in Italia ce la dà Daniele Invernizzi, presidente di eV-Now! Italia, associazione nazionale ed ente privato di ricerca che si occupa di mobilità elettrica nel campo della promozione ma soprattutto della ricerca, nei test e nell’interfaccia con le case automobilistiche (tra cui Tesla) e con le amministrazioni.
Invernizzi ci dica, l’Italia a che punto è nella mobilità elettrica?
«Non siamo messi male. Si sta facendo un grosso sforzo dal punto di vista infrastrutturale. Il pubblico è ampiamente interessato quindi c’è una grande domanda, sempre in crescita, così come una nutrita community di proprietari di veicoli elettrici».
I costi elevati però non rendono le auto elettriche alla portata di tutte le tasche.
«In realtà grazie agli incentivi che offrono direttamente le case automobilistiche e spesso le società che si occupano di energia, ci sono grandi sconti per l’acquisto di veicoli elettrici che, sommati ai vantaggi e al costo dell’energia attuale, rendono queste tipologie di vetture convenienti per molte persone. Anche il mercato dell’usato elettrico è molto fiorente e ha un bell’appeal sul pubblico. Non dimentichiamo che è un usato garantito perché l’auto elettrica mantiene un’alta performance nel tempo e l’usura è minima».
Chi sono i possessori di auto elettriche?
«I risultati emersi da indagini effettuate hanno evidenziato che la maggior parte degli italiani non percorre più di 45 km al giorno. Bene, oggi le auto elettriche, intendendo berline a cinque posti pensate per la città e per un lieve extraurbano, hanno una media che va dai 150 ai 250 km di autonomia. I calcoli sono presto fatti: coprono almeno tre volte le esigenze giornaliere di un italiano. È anche vero che per ammortizzare l’auto e gli extra costi che ci sono per i modelli normali, bisognerebbe essere dei cittadini che fanno tra i 100 e i 200 km al giorno, ma in realtà chi abita nei centri urbani e chi arriva da fuori, avrà solo dei vantaggi notevoli perché non solo potrà accedervi evitando i sempre più frequenti blocchi del traffico, ma anche senza pagare l’accesso per le aree ristrette e, volendo, parcheggiare a tariffe agevolate o gratuitamente».
L’elettrico dunque ha solo un uso cittadino?
«Il veicolo elettrico è un cambio di paradigma e di mentalità. L’utilizzo maggiore dell’auto lo si ha per gli spostamenti cittadini e dunque non si ha una grande difficoltà a ricaricare le batterie. Per gli spostamenti più lunghi sta arrivando una rete installata da Enel che coprirà tutto il territorio con 180 colonne ultrarapide. Dunque il problema dei viaggi lunghi sarà presto risolto. La scelta dell’elettrico non si basa solo sul modello dell’auto, ma anche sull’offerta dell’infrastruttura di ricarica rapida. Quattro anni fa abbiamo inaugurato insieme ad Autogrill la prima colonnina di ricarica ultrarapida in rete autostradale nella stazione di servizio Villoresi Est sulla tratta dell’A8 verso Varese. Ebbene i primi dati sono davvero incoraggianti: ci sono tanti utenti che si spostano da Varese, Como e Lecco verso Milano a bordo di un veicolo elettrico e la colonna registra una media di 3-4 ricariche al giorno, che non è poco».
Si riscontra una richiesta di mezzi elettrici anche da parte del trasporto pubblico?
«Le amministrazioni hanno una gran voglia di far passare la loro flotta all’elettrico e spesso sono anche obbligati. L’Italia sta per prendere una multa miliardaria da parte della Comunità Europea per via del superamento di livelli di emissioni nelle varie città. Multe che potrebbero essere evitate partendo da un cambiamento dei sistemi di riscaldamento, ma anche dai trasporti. Gli scarichi degli autobus li abbiamo proprio a portata di naso e inevitabilmente respiriamo subito le polveri che vengono emesse dai veicoli diesel, la prima categoria degli inquinati cancerogeni per l’Oms. Abbassare quel livello di emissioni comporta dunque due risparmi, il primo legato alle multe che prendiamo sistematicamente, il secondo riguarda le spese sanitarie abnormi che affrontiamo per curare le patologie legate allo smog».
In questo periodo piace molto il retrofit. Ci spiega esattamente cos’è?
«È l’attività di trasformazione di veicoli in generale, dalle auto alle barche, con motore a scoppio a trazione elettrica. Il pubblico è entusiasta dell’idea, per questo insieme a Energo club, Confartigianato e altre associazioni abbiamo unito gli sforzi per creare un tavolo tecnico al ministero dei Trasporti affinché si approvasse un decreto legge. La trasformazione infatti comporta un cambiamento industriale che stiamo affrontando con i diversi partner per vedere di rendere l’offerta fattibile a tutti. La procedura infatti nel momento in cui sarà industrializzata, diventerà vantaggiosa. La richiesta è alta, si va dai privati proprietari di auto, magari storiche o imbarcazioni, alle aziende che vogliono riconvertire i mezzi commerciali».
Come vede il futuro prossimo e quello più lontano?
«Quello più vicino, e intendo nei prossimi 10 anni, lo vedo elettrico e a guida autonoma. In città penso a veicoli urbani elettrici in grado di prelevarmi da un punto e portarmi in un altro 24 ore su 24, mentre in autostrada camion in grado di mantenere la corsia e aiutare automaticamente l’autotrasportatore nello sbrigare alcuni lavori. In quello più remoto invece mi immagino un passaggio dai veicoli ibridi a quelli completamente elettrici, siano essi auto, camion e imbarcazioni, e a guida autonoma sulle lunghe percorrenze».
Spieghi semplicemente a chi non l’hai mai provato cosa significa guidate una vettura elettrica?
«È tutto un altro modo di guidare. È entusiasmante. Sembra di guidare un go kart con una marcia sola, ma in totale silenzio, e con una ripresa eccezionale. Le auto elettriche sono molto più prestazionali di quelle normali e sono anche molto divertenti. Per far provare l’emozione e stimolare i già possessori di questa tipologia di veicoli, dalla primavera all’estate abbiamo organizzato in collaborazione con la pista Aci di Arese diversi corsi di guida elettrica sportiva e guida elettrica a un pedale, perché appunto si utilizza solo un pedale».
Serena Minazzi
Daniele Invernizzi, presidente di eV Now!, fa
un quadro
dello stato della mobilità elettrica
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