I bambini? Dovremmo ascoltarli di pi\u00f9
di Cristiana Castelli
\u00abI grandi non capiscono mai niente da soli e i bambini si stancano di spiegargli tutto ogni volta\u00bb. \u00c8 con una frase tratta dal \u00abPiccolo principe\u00bb di Saint-Exupery che si apre \u00abI bambini sanno\u00bb, il nuovo lungometraggio di Walter Veltroni. Dopo \u00abQuando c\u2019era Berlinguer\u00bb, il politico, giornalista e scrittore, ex segretario del Partito Democratico, \u00e8 tornato al cinema per raccontare la vita come la vedono i bambini, per la precisione trentanove ragazzini fra i 9 e 13 anni di ogni parte d\u2019Italia e non solo italiani. Amore, sessualit\u00e0, morte, felicit\u00e0, ogni sfaccettatura del quotidiano s\u2019illumina della luce sincera e commovente dell\u2019infanzia. E fa riflettere gli adulti. Cos\u00ec, per festeggiare la Giornata mondiale dei diritti dell\u2019infanzia, Filmstudio \u201890 invita a Varese Walter Veltroni e il suo film. L\u2019appuntamento con il regista \u00e8 luned\u00ec 23 novembre alle ore 20.45 al cinema Nuovo (ingresso 5 euro), una proiezione preceduta, alle ore 18 alla Scuola per Mediatori Linguistici di via Cavour 30, dalla presentazione dell\u2019ultimo romanzo dell\u2019ex sindaco di Roma, \u00abCiao\u00bb. Il film fa parte di un piccolo ciclo che Filmstudio ha dedicato all\u2019infanzia e di cui parliamo nella pagina seguente.
Walter Veltroni, dopo aver raccontato Berlinguer, il passato sempre vivo nel cuore di molti italiani, ha voluto raccontare i bambini, il presente che getta i suoi semi nel futuro. Perch\u00e9, che cosa cercava?
\u00abProprio il senso del futuro, senza alcuna retorica e senza quelle costruzioni mentali, quelle incrostazioni che rendono difficile agli adulti guardare avanti. Volevo capire quali fossero i pensieri, i bisogni e i sogni dei bambini. E devo dire che \u00e8 stata per me un\u2019esperienza straordinaria che va ben oltre il film realizzato. Con molti di loro ho mantenuto un contatto che non voglio perdere\u00bb.
Come ha scelto i protagonisti del suo film? Con quali criteri di selezione?
\u00abNe ho visti moltissimi. Ma non \u00e8 stato un casting, non avevo bisogno di scegliere i migliori e neppure volevo un campione rappresentativo, come si dice nelle statistiche. Quello che cercavo erano storie e persone, ho scoperto una capacit\u00e0 straordinaria di guardare la realt\u00e0 con occhi nuovi, con un punto di vista totalmente diverso\u00bb.
C\u2019\u00e8 tra le tante qualche storia cui \u00e8 rimasto pi\u00f9 legato?
\u00abCome dicevo, continuo a sentire e ad avere notizie da tanti dei ragazzi che abbiamo intervistato. Hanno in tanti storie bellissime e insieme molto normali anche quando possono apparire diverse dalle solite. Forse quello che mi ha colpito di pi\u00f9 \u00e8 Marius, un bambino rom che vive in un campo. Gli ho chiesto: c\u2019\u00e8 qualcosa che non hai mai fatto e vorresti fare?. E lui risponde: vorrei vedere il mare. E il film si chiude proprio con quella scoperta, la scoperta del mare\u00bb.
Come hanno commentato il film i suoi piccoli intervistati?
\u00abCi si sono riconosciuti e questa \u00e8 la cosa pi\u00f9 importante, perch\u00e9 non volevo tradirli o forzare il loro racconto. Lo hanno visto anche le loro famiglie ed \u00e8 stato bellissimo vedere come quei racconti siano stati utili per comprendere meglio i loro bambini\u00bb.
Essere bimbi oggi non \u00e8 semplice, la complessit\u00e0 del mondo si riflette sull\u2019infanzia che pu\u00f2 essere troppo coccolata e protetta, annoiata nell\u2019abbondanza, ma anche abbandonata e disillusa, povera, abusata. Lei cosa ne pensa, a pochi giorni dal 20 novembre, la Giornata dei diritti dei bambini e degli adolescenti?
\u00abI bambini hanno risorse straordinarie, una grande forza ma anche - \u00e8 nella natura di quell\u2019et\u00e0 - una tenera debolezza. Come adulti abbiamo un grande dovere di rispetto e di aiuto. Vedo con allarme crescere le statistiche sulla povert\u00e0 infantile e credo che qui serva un intervento straordinario che chiama in causa chi ha responsabilit\u00e0 politiche, ma anche ciascuno di noi, nel nostro quotidiano. Serve una rete di attenzione e di solidariet\u00e0 che comincia dalla scuola e che deve accompagnarli sin dentro le loro case\u00bb.
Negli ultimi due mesi sono affogati in mare ottanta bambini che fuggivano con i genitori dalla guerra e dalla miseria. Se una sua scelta fosse risolutoria, che cosa farebbe per evitare una strage tanto malvagia e inutile?
\u00abIl dramma dei migranti \u00e8 particolarmente grave. E quando si tratta di bambini e di minori la tragedia \u00e8 ancora pi\u00f9 dolorosa. Per la prima volta nei mesi scorsi ho visto l\u2019Europa pensare e agire come un soggetto unitario e questo - dopo tanta indifferenza - \u00e8 un segnale positivo. Credo che i fenomeni migratori cui stiano assistendo oggi siano in parte diversi da quanto \u00e8 avvenuto in questo ultimo ventennio. Alla spinta dell\u2019immigrazione economica legata alla povert\u00e0 di alcune aree del mondo, e anche alla voglia di miglioramento delle popolazioni pi\u00f9 dinamiche (a fuggire erano soprattutto giovani in gran parte istruiti), si aggiunge oggi la grande fuga dalla guerra e dal terrorismo che arriva dal Medio Oriente, in particolare dalla Siria. Vorrei ricordare a questa preoccupata Europa, che fatica ad accogliere qualche centinaio di migliaia di fuggiaschi, che tra Giordania e Turchia, nei campi, sono ammassati quasi quattro milioni di persone. Il problema insomma \u00e8 la pace e il contrasto all\u2019Isis\u00bb.
\u00c8 vero che i bambini sono pi\u00f9 empatici e veloci degli adulti nell\u2019affrontare questioni che si vogliono rendere spinose, ma che con un po\u2019 di buon senso e di umanit\u00e0 sarebbero semplici da gestire?
\u00abMi ha colpito la semplicit\u00e0 con cui guardano a questioni che a noi appaiono gravi e intricate. Penso al razzismo o agli orientamenti sessuali. Quello che negli adulti provoca divisione polemica, contrapposizione, per loro non \u00e8 nient\u2019altro che la vita di tutti i giorni\u00bb.
Di recente ha dato alle stampe \u00abCiao\u00bb, il romanzo in cui recupera e ricrea il mancato rapporto con suo padre. Dunque nella scrittura \u00e8 tornato bambino e ha scoperto che...
\u00abCiao>\/i> \u00e8 stato per me il romanzo pi\u00f9 facile e anche il pi\u00f9 difficile. Mio padre \u00e8 morto quando non avevo ancora un anno e non abbiamo avuto la fortuna di avere neppure una foto che ci ritragga insieme. Questa perdita ho provato ad affrontarla non con l\u2019oblio, ma cercando una memoria che non potevo avere direttamente. Fin da bambino ho cercato di sapere da mia madre e dai tanti amici di mio padre come fosse, cosa pensasse. Il libro segna una ricomposizione che culmina con il mio incontro con lui\u00bb.
Il politico, giornalista, regista e scrittore>br\/>\u00e8 atteso a Varese il 23 novembre con il suo nuovo film, all\u2019interno del ricco calendario>br\/>che celebra la Giornata mondiale dell\u2019infanzia>br\/>e dell\u2019adolescenza
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